Garavaglia a Speranza: “I corridoi turistici funzionano, ne servono di più”

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Scadrà a fine mese, il 31 gennaio, l’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza che a fine settembre 2021 ha istituito sei corridoi turistici. E dopo? Il ministro del Turismo Massimo Garavaglia ha scritto al collega Speranza una lettera per chiedere la loro estensione.

Nella missiva, viene chiesta “una proroga dei corridoi già aperti, l’individuazione di nuove direttrici e una revisione in questo senso della ordinanza del ministero della Salute che li ha istituiti, procedendo altresì a definire una cadenza quindicinale del monitoraggio“.

Come si ricorderà, i “corridoi turistici” sono eccezioni alla regola che prevede il divieto di viaggio se non per necessità in un lungo elenco di Paesi (elenco E stilato dal ministero della Salute). Attualmente, quindi, la possibilità di viaggio per vacanza vale solo per Aruba, Maldive, Mauritius, Seychelles, Repubblica Dominicana ed Egitto (ma solo Sharm El Sheikh e Marsa Alam).

Anche se l’obiettivo “zero Covid” non sia stato raggiunto, Garavaglia è completamente soddisfatto lo stesso: “Ad oggi risultano solo 204 viaggiatori positivi su un totale di 36.048 turisti, trasportati verso varie destinazioni nell’arco di diversi mesi Questo perché i corridoi sono comunque presidiati da protocolli sanitari e operativi che li rendono, in una delicata fase come questa, più sicuri rispetto al turismo fai da te“.

Eppure, nonostante il successo del modello dei corridoi, i viaggi fai-da-te verso mete incluse nell’elenco E non si sono mai fermati. I motivi vanno dalla scarsità di controlli riguardo alle motivazioni di chi parte (per quanto riguarda l’Italia, legate a situazioni di necessità come lavoro e salute) alle diverse regole adottare nei Paesi di destinazione.