Pasqua: effetto rimbalzo per l’incoming, ma 2019 ancora lontano

Dopo due anni di chiusure dovute alla pandemia, il turismo italiano ha chiuso il vacanze pasquali festeggiando il tanto atteso “effetto rimbalzo”.

Nel mondo c’è una voglia di Italia pazzesca, dopo due anni di chiusura.per cui ci sarà un effetto rimbalzo sui mercati tradizionali, Francia, Germania, Spagna, ma anche soprattutto da Stati Uniti e Nord America“, aveva preannunciato alla vigilia il ministro del Turismo Massimo Garavaglia.

E adesso i primi dati gli danno ragione: secondo le rilevazioni di Assoturismo Confesercenti per le festività pasquali le prenotazioni hanno superato il 76% della disponibilità delle strutture ricettive, e il 36% delle richieste arriva da turisti stranieri. Dei circa 1,1 milioni di pernottamenti di questi giorni, 700 mila sono di italiani e circa 400 mila stranieri, anche se le stime parlano, per questa prima tranche di vacanze, di arrivare a circa 4,7 milioni di pernottamenti.

Una cifra certo inferiore ai 6,1 milioni di tre anni fa, in occasione dell’ultima Pasqua prima del Covid, ma che segna una decisa iniezione di fiducia per la stagione estiva ormai alle porte, soprattutto per quanto riguarda la città d’arte rimaste a lungo abbandonate per via del Covid.

Tutto esaurito, sottolinea Cia-Agricoltori Italiani con Turismo Verde, anche nei 24mila agriturismi d’Italia a Pasquetta. Ma se il sold out ha riguardato il pranzo della tradizionale gita fuori porta, non altrettanto è accaduto per i soggiorni che sono andati a rilento con le camere piene all’80% e prenotazioni “last second”.

È difficile – sottolinea Cia – parlare già di vera ripartenza. In atteggiamento contenitivo per la guerra e il caro-energia, gli italiani che tornano a concedersi il fuori porta, tra questa prima festività dell’anno e i prossimi 25 aprile e primo maggio, stanno già rinunciando a due gite su tre, si concedono un solo pernotto e spenderanno in totale tra il 10 e il 25% in meno rispetto al 2019, anno in cui i turisti di Pasqua crearono un giro d’affari sopra gli 8 miliardi, ma quello fu anche l’anno del lungo ponte. Per il prossimo bisognerà aspettare il 2025“.