Orrore a Taba: torna lo spettro del terrorismo sul Mar Rosso

Tre turisti più l’autista dell’autobus morti in una esplosione. Un nuovo orrore a Taba in Sinai, dopo l’attentato del 2004, che fa ritornare la paura anche in Mar Rosso, meta principe per il turismo europeo e italiano.

Tre i sudcoreani rimasti uccisi nello scoppio di un autobus, con in più 29 feriti, nell’attentato avvenuto sul Golfo di Aqaba, vicino all’israeliana Eilat, con modalità non ancora chiarite; si parla di una bomba sulla strada, dell’immancabile kamikaze o addirittura di un missile.

Modalità che importano agli investigatori, tra cui anche alcuni israeliani che, per precauzione han chiuso la loro frontiera, ma che poco interessa il mondo del Turismo, sempre più colpito dal “terrorismo” di matrice qaedista o interno. Morale un ennesimo colpo all’economia del paese; una scia di sangue che partì proprio da Taba, il 7 ottobre 2004, quando una bomba all’Hilton causò 34 morti tra i quali anche due ragazze italiane.

Sangue che venne versato anche il 7 aprile 2005, quando una bomba artigianale piena di chiodi, provocò la morte di due turisti francesi e di un americano al Cairo, prosegue il 23 luglio 2005, quando tre attentati colpirono  Sharm el Sheikh, con 67 vittime, tra cui sei turisti italiani. Il 24 aprile 2006 toccò a Dahab, sul Mar Rosso, quando tre esplosioni colpirono i turisti nel centro città, causando 23 morti di cui 5 stranieri, mentre il 22 febbraio 2009 ritornò il terrore al Cairo, nei pressi della moschea di Al Hussein, uccidendo un turista francese e causando 24 feriti.

Il pensiero va alle vittime, ai loro famigliari e amici, ma anche ai tanti lavoratori egiziani del turismo che si trovano ad affrontare un’ennesima crisi.

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