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2016 anno della Sicilia: boom di prenotazioniERT

Taormina

Il 2016 è l’anno della Sicilia. Con un vero e proprio boom di prenotazioni e’  l’isola la meta preferita per l’estate 2016. “Fino a maggio i dati parlano di un aumento delle presenze del 20 % rispetto allo scorso anno”, dichiara ad AdnKronos Antonio Mangia, presidente di Aeroviaggi. A confermarlo c’è anche la classifica di eDreams, con tre città siciliane nella Top 10 delle mete estive: Catania al 1° posto, Palermo al 3°, e Trapani al 10°. E se la Sicilia si prepara a una stagione con una crescita a doppia cifra anche le sue isole minori, come Pantelleria, Lampedusa o le Egadi, tirano un sospiro di sollievo dopo anni di crisi. Si prevede quindi una stagione molto favorevole, in particolare per le strutture balneari. Perché nonostante il suo patrimonio artistico la Sicilia in alta stagione continua a essere cercata principalmente per il mare, mentre le città d’arte attirano visitatori da aprile a maggio e da settembre a ottobre.
E grande è la richiesta per il mare delle Eolie, che rispetto allo scorso anno a maggio hanno registrato una crescita del 5 % e a giugno del 10 %, “grazie soprattutto alla presenza di turisti stranieri”, spiega Christian Del Bono, presidente di Federalberghi Isole Eolie e Isole Minori Sicilia.
Negli ultimi anni poi “abbiamo assistito anche a un nuovo fenomeno – sottolinea Del Bono – il turismo di ritorno, emigrati, talvolta anche di seconda e terza generazione, soprattutto australiani e americani, che decidono di visitare i luoghi in cui sono nati i loro avi”.
Ulteriore trend degli ultimi anni è l’abbassamento della permanenza media alle Isole, un po’ perché sono cambiate le abitudini dei viaggiatori, che durante l’anno si concedono short break, un po’ perché spesso le Eolie rappresentano la tappa di un tour della Sicilia.
Per Del Bono però si può fare di più. Occorre “prendere coscienza che lo sviluppo turistico si fa con strategie di ampio respiro. Serve una cabina di regia pubblico/privato con una pianificazione a breve, medio e lungo termine”. Perché senza, è convinto Del Bono, il turismo non decolla.