Agrietur: 15esima edizione del Salone dell’Agriturismo, settore da 20 anni in crescita continua

Un agriturismo in Emilia-Romagna.
Un agriturismo in Emilia-Romagna.

L’Agriturismo da quasi vent’anni segna una crescita continua, un marchio del “Made in Italy che nel mondo vale come ‘spaghetti’, perché è un marchio nato, cresciuto e normato solo e soltanto in Italia”, spiega Andrea Boldi, presidente di Arezzo Fiere. E AgrieTour, il salone nazionale dell’agriturismo e dell’agricoltura multifunzionale, quest’anno festeggia i suoi primi 15 anni ad Arezzo Fiere dall’11 al 13 novembre. Un’occasione per fare il punto su un modello di turismo che proprio ad AgrieTour ha visto di anno in anno la sua evoluzione. Il Salone, il cui il programma è disponibile su www.agrietour.it, sarà come ogni anno suddiviso in aree tematiche, a partire da AgrieTour Bimbi, ApieTour, lo spazio riservato agli incontri sulla legislazione del comparto, Cicl@Tour, dedicato al cicloturismo e AgriSocial, l’area dedicata all’agricoltura.

Dal 1998 a oggi il settore è cresciuto del 129%, registrando oltre 11 milioni di ‘agrituristi’ all’anno. Dalle 9.718 strutture iniziali si è arrivati a 22.238 strutture autorizzate. Una crescita costante, se si pensa che dal 2003 l’incremento è stato del 70,8%, ed è più consistente nel Centro (+5,1%), rispetto al Nord (+1,7%), mentre nel Mezzogiorno (Sud e Isole) si registra un calo (-1,1%). Secondo un’indagine ISTAT le presenze in agriturismo ammontano a 11,3 milioni (+4,9% rispetto al 2014). Un’azienda su tre poi è a conduzione femminile (36,1%), con la Toscana in testa: 1.791 aziende, che rappresentano il 40,8% del totale di aziende della Regione, e l’8,0% di quelle nazionali.

L’agriturismo inoltre è sinonimo di prodotti a km 0, e un agriturismo su due (il 50,4%) offre il servizio di ristorazione. A oggi risultano oltre 430 mila posti a sedere, +137% rispetto al 1998. E se di queste aziende il 13,4% fa solo ristorazione, la stragrande maggioranza (72,8%) abbina il servizio a quello dell’ospitalità. Non mancano agriturismi che fanno degustazione (il 27,8%). Perché la cucina fin dall’origine rappresenta un motivo di attrattiva per gli agriturisiti.