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Alitalia, il Cda approva il piano industriale 2017-2021: quattro pilastri per ripartireERT

Cramer Ball

Si sviluppa su quattro  “pilastri” il piano industriale di rilancio di Alitalia: rivisitazione del modello di business; riduzione dei costi e incremento della produttività; ottimizzazione del network di collegamenti e delle partnership; nuove iniziative commerciali attraverso soluzioni tecnologiche già disponibili. Ecco, in sintesi, cosa è scaturito dal Consiglio di Amministrazione di Alitalia, riunitosi ieri a Roma, che ha approvato il piano di rilancio della Compagnia 2017-2021, presentato dall’Amministratore Delegato Cramer Ball e verificato dall’advisor indipendente Roland Berger con parere positivo da parte di un asseveratore.Il finanziamento del piano da parte degli azionisti è subordinato all’accordo con i sindacati sul nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro e sulle misure relative al personale previste nel piano di rilancio. Il management della Compagnia presenterà il piano oggi al Governo. Successivamente, i vertici di Alitalia incontreranno le organizzazioni sindacali per illustrare i dettagli del piano industriale, le misure relative al personale e riprendere i colloqui sul nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro. E’ stato infine cooptato Luigi Gubitosi quale nuovo membro del Consiglio di Amministrazione, in sostituzione di Roberto Colaninno che ha lasciato il Consiglio lo scorso febbraio, con l’intenzione condivisa unanimemente da tutti gli azionisti di conferirgli l’incarico di Presidente Esecutivo una volta approvato il finanziamento del piano. Nel dettaglio, il piano industriale 2017-2021 prevede: riduzione dei costi per 1 miliardo di euro entro la fine del 2019; aumento dei ricavi del 30% entro la fine del 2019; ritorno all’utile entro la fine del 2019; flotta di breve e medio raggio ridotta di 20 aerei; nuova offerta competitiva per le rotte di breve e medio raggio.

“L’industria del trasporto aereo è in continua evoluzione ed è caratterizzata da una concorrenza spietata: solo un cambiamento radicale potrà ridare un futuro alla nostra compagnia” ha detto l’Ad Cramer Ball. “Per questo dobbiamo trasformarci in un’azienda dinamica, che possa attrarre il maggior numero possibile di clienti, compresi quelli ormai abituati alle offerte dei vettori low cost. Sono fiducioso che la prossima fase del piano industriale rappresenterà il passo indispensabile di cui abbiamo bisogno, a condizione che tutte le parti interessate facciano la loro parte”.

“Le misure radicali sono necessarie a garantire la sostenibilità di lungo termine di Alitalia. Un risultato che potremo conseguire solo se avremo la giusta dimensione, la giusta organizzazione, la giusta produttività e la giusta struttura di costi”, ha proseguito il manager. “Dobbiamo mettere in pratica questi cambiamenti soprattutto nelle rotte di breve e medio raggio, unico modo per poter tornare a crescere, in futuro, anche nei voli di lungo raggio”. Ball ha concluso: “Si tratta di un aspetto cruciale perché la maggior parte dei nostri clienti vola nelle tratte di breve e medio raggio per proseguire poi sui collegamenti di lungo raggio. E se non saremo in grado di competere, in Italia e in Europa, con i vettori low cost, allora saremo destinati a perdere passeggeri anche sui voli intercontinentali. Alternative semplicemente non ci sono”.