Dopo il fallimento della trattativa per il salvataggio di Alitalia con Atlantia, Fs e Delta e l’ammissione del Governo che non esiste “alcuna soluzione di mercato” le vie che si stagliano all’orizzonte per l’ex compagnia di bandiera possono essere soltanto tre: da una parte la rinazionalizzazione della compagnia, con un modello che ricorda quello dell’IRI e che, qualora si realizzasse, porrebbe diversi interrogativi sul tema degli aiuti di Stato al trasporto aereo. In seconda battuta la suddivisione della società in diversi asset più o meno appetibili, una soluzione avvalorata dall’incontro che, secondo Milano Finanza, starebbe avvenendo in queste ore tra il governo e Lufthansa, la quale spinge per questa soluzione per potersi aggiudicare la parte più redditizia di Alitalia. Il terzo scenario è lo spettro del fallimento che lascerebbe a terra moltissimi collegamenti diretti nazionali e internazionali da un giorno all’altro, impattando in maniera forte sul turismo da e per l’Italia. Il Corriere della Sera ha provato a fare un’ipotesi in tal senso e in una mappa mostra quali potrebbero essere gli aeroporti più penalizzati, a partire da Fiumicino e Malpensa.
Anche gli operatori del turismo iniziano a porsi domande su questo scenario. Per Nardo Filippetti, Presidente ASTOI Confindustria Viaggi “Le recenti dichiarazioni su Alitalia da parte del Governo confermano purtroppo una situazione ancora di grande incertezza e stallo. In particolare, la mancanza di chiarezza e di informazioni certe genera forte preoccupazione da parte di tutta la filiera. Questo “balletto” di soluzioni, a volte a dir poco estemporanee, sembra essere lo specchio della stessa situazione in cui versa la politica italiana. Auspichiamo che “la soluzione di mercato” continui a rimanere sul tavolo, permettendo ad Alitalia, con i necessari sacrifici, di garantire continuità operativa e di tornare ad essere un’azienda competitiva sul mercato, grazie ad un nuovo e serio piano industriale. Qualora dovessero prefigurarsi soluzioni come la liquidazione o il c.d. “spezzatino”, ci auguriamo che il Governo possa fornire un’adeguata garanzia finanziaria. Il tema dell’introduzione, a livello comunitario, di una copertura per fallimento o insolvenza a carico dei vettori diventa sempre più attuale. Ricordiamo che, ad oggi, solo i tour operator e le agenzie di viaggi sono obbligati ad offrire ai clienti questo tipo di garanzia, e ciò in virtù di una direttiva europea. Evidenziamo quindi con forza l’opportunità e l’urgenza dell’adozione della stessa misura per i vettori aerei.”