Il decreto Milleproproghe ha incassato oggi la fiducia alla Camera e quindi è stato definitivamente approvato, compresi il rinvio del regolamento sugli ncc contestato dai tassisti (ma su cui il governo si è impegnato a legiferare entro un mese) e la norma che impedirebbe a operatori come Flixbus (che non hanno autobus di proprietà) di operare tratte interregionali sul territorio nazionale.

Su quest’ultimo provvedimento, che coinvolgerebbe oltre tre milioni di passeggeri che hanno utilizzato la piattaforma, c’è però stato un forte pressing trasversale di parlamentari di diversi schieramenti che hanno presentano ben tre ordini del giorno convergenti (che avevano come primi firmatari Capezzone, Boccadutri e Mazziotti) per chiedere al governo un impegno a tornare sui propri passi. Tutti e tre sono stati approvati, seppure con alcuni distinguo.

impegniSu Facebook il primo ad esultare è stato Daniele Capezzone, il cui odg è stato approvato in due punti su tre:
“Il Governo ha detto sì al nostro ordine del giorno presentato con i colleghi Massimo Corsaro e Maurizio Bianconi (non all’ultimo impegno più stringente, ma il Governo non ha voluto autoincolparsi del pasticcio). Ora (essendo stati variamente accolti o ammessi come raccomandazione, oltre al nostro, anche altri due odg convergenti, a prime firme dei colleghi Mazziotti e Boccadutri), la strada per risolvere il problema è aperta. O nel provvedimento sulla concorrenza o nel primo provvedimento utile, l’impegno ora c’è. Va rispettato. Bene!”

Il Parlamento ora ha 90 giorni di tempo per approvare una norma che abolisca quella contenuta nel Milleproproghe, passati i quali quest’ultima diventerebbe esecutiva e revocherebbe a Flixbus e ad altre piattaforme web l’autorizzazione per operare tratte interregionali.

L’assurdità della norma è che non verrebbero comunque coinvolte le tratte all’interno della stessa regione e quelle per l’estero, a patto di attraversare una sola regione italiana.