Authority trasporti: serve un intervento organico del legislatore. Sul caso Uber: “le sentenze non devono regolamentare il mercato”.

Uber
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Serve urgentemente un intervento organico del legislatore nel settore dei trasporti, taxi compresi. E la regolazione delle nuove forme di trasporto, come Uber e UberPop, non può essere lasciata alle sentenze della magistratura. Parola di Andrea Camanzi, presidente dell’Autorità di regolazione dei trasporti, che ha presentato a Roma la sua relazione annuale, facendo il bilancio del primo anno di attività completo dell’Authority (diventata operativa a gennaio 2014).

Sul tema “caldo” del trasporto di privati non di linea, dai taxi alle piattaforme di servizi tecnologici per la mobilità, l’autorità ha ribadito che questo nuovo mercato esiste e deve essere regolato in maniera organica: “Auspichiamo che il legislatore si faccia quanto prima carico delle necessarie riforme nel convincimento che problemi di policy come questo non possano essere risolti nelle aule di tribunale”.

Nel dettaglio, l’Authority ha segnalato delle proposte al Governo, che prevedono: la costituzione di un albo dei driver, la riconduzione al regime del lavoro occasionale delle prestazioni dei conducenti non professionisti, la previsione di un obbligo di registrazione per le piattaforme di servizi, l’individuazione nelle regioni degli ambiti territoriali di riferimento per tutti i servizi di trasporto di passeggeri non di linea e la possibilità di modulare le tariffe.