Il BizTravel Forum di Uvet all’insegna dell’Expo

Il BizTravel Forum 2014 del gruppo Uvet, secondo appuntamento di giornata al MiCo di Milano (vedi Iab Forum: la crescita inarrestabile dell’advertising onlinesi apre all’insegna dell’Expo, manifestazione sulla quale la società di Luca Patané ha investito molto. Durante il Forum d’apertura, infatti, oltre al presidente del gruppo hanno parlato Piero Galli, direttore generale Expo, Stefano Venturi, presidente American chamber of commerce in Italy e ad di Hp Italia, Fabio Lazzerini, direttore generale Emirates Italia, oltre a Valerio De Molli che ha presentato l’Uvet Travel Index, o, come la chiama Lazzerini, il “Patané Index”, un modello statistico-econometrico sviluppato per Uvet da The European House Ambrosetti nel 2012, che riporta come il Pil dell’Italia crescerà dello 0,7% nel 2015, con il 2014 che chiuderà, sempre secondo questo Index, in flessione dello 0,37%. “Dopo 13 trimestri negativi, con il solo ultimo trimestre del 2013 a un pallido più 0,1%” ha sottolineato Sebastiano Barisoni, vicedirettore di Radio 24 e moderatore del Forum.

Un 2015 che vede l’Expo come evento trainante per l’economia italiana: “noi ci crediamo. Abbiamo comprato 500 mila biglietti, di cui un quarto già venduti, e bloccato 3000 camere al giorno durante i sei mesi della manifestazione –afferma Patané -. Abbiamo anche investito ben 2 milioni di dollari nella sponsorship del padiglione americano, con cui collaboriamo anche per l’accomodation, i servizi e la ricerca di una location in città per venti enogastronomici da fare durante la manifestazione. Per questi e altri servizi legati a questo evento e all’incoming abbiamo anche creato una società ad hoc che, spero, potrà anche lavorare per Dubai 2020”.

Dubai che è anche la casa di Emirates, vettore deputato a portare tanti turisti dall’Oriente, nonché da New York: “il vettore ufficiale dell’evento è un altro. Noi lo siamo di Dubai 2020. Ma partecipiamo volentieri a spiegare cos’è l’Expo, una manifestazione che ha bisogno di farsi conoscere” spiega Lazzerini.

Una spiegazione che, in mancanza dell’Enit, “uno scandalo aver ritirato le delegazioni estere proprio nell’anno dell’Expo” attacca Patané, che ne ha anche per Explora, “non capisco bene il suo ruolo”, aggiunge, è per forza di cose demandata all’Expo stessa: “ci stiamo dannando per spiegare a tutti i contenuto dell’Expo. E quando lo facciamo piace tantissimo – dice Galli -. Non per nulla abbiamo venduto già oltre 7 milioni di biglietti, di cui 4,2 milioni all’estero, con degli ottimi sell out, visto che ce ne stanno richiedendo altri. Sottolineo che negli altri paesi la prevendita di biglietti è stata molto minore rispetto a noi e che al massimo gli stranieri partecipanti all’evento sono stati il 20%. Da noi questi numeri sono ribaltati. Con il 70/75% degli stranieri che verrà all’Expo con pacchetti organizzati”. Successo anche per la raccolta di fondi dalle partnership: “Siamo a quota 450 milioni di dollari. Shanghai ne raccolse 50 mentre il target di Dubai è 180. Da qui e dall’affluenza di aziende, ministri e capi di stato si capisce quanto può essere una grande opportunità questo Expo” commenta Galli che sottolinea anche come i lavori” sono nei tempi, con solo il Cardo a darci qualche pensiero” .

Insomma tanta positività. Quello che auspica anche Patané: “stiamo chiudendo accordi con ben 18 paesi per la fornitura di servizi. Paesi che annunceremo a tempo debito”. Tra cui ovviamente gli Stati Uniti, “che per l’Expo ha raccolto ben 55 mln di dollari. Tutti da privati come da leggi americane – spiega Venturi -. Dagli States si guarda positivamente all’Italia, perciò abbiamo registrato investimenti  crescenti dal 2001 del 27%, a quota  27,6 miliardi di dollari, più 27%.  Secondo i dati Ice, 1815 aziende americane in Italia. L’unico problema è che non c’è la certezza della messa in attivo degli investimenti”.