Blocco del lungo raggio: l’allarme dei tour operator

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Il blocco dei viaggi fuori dall’Europa sta mettendo in ginocchio i tour operator. Come riporta Il Sole 24 Ore, intervistando alcuni degli operatori di minori dimensioni attivi sul lungo raggio, che non a caso chiedono nuovi ristori e l’estensione degli ammortizzatori sociali.

“È da marzo del 2020 che non organizzo un trekking extra-Ue, sono 16 mesi che non lavoro e con la variante Delta in ascesa non vedo prospettive nemmeno da qui a dicembre”, racconta ad esempio Daniele Tonani, titolare della Focus World Services di Milano.

“Stiamo morendo”, ha scritto un gruppo di oltre cento tour operator italiani specializzati in viaggi extra-europei. Chiedono che il governo tenga conto della loro situazione, che per loro non sospenda i ristori e intervenga con una moratoria sulla cassa integrazione e sul blocco dei licenziamenti, altrimenti in autunno saranno costretti a lasciare a piedi molti dei loro lavoratori. “I viaggiatori che, da soli, stanno andando alle Maldive, in Messico o ai Caraibi lo fanno contravvenendo alle disposizioni ministeriali – scrivono i tour operator – perché la normativa attuale consente solo i viaggi realizzati verso gli Stati parte dell’accordo di Shengen e il Regno Unito, Andorra, il Principato di Monaco, Israele, il Ruanda, la Corea del Sud, il Giappone, Singapore, la Thailandia, il Canada e la Nuova Zelanda”. Chi parte per turismo verso mete a lungo raggio, oggi lo fa senza garanzie: “Stiamo rifiutando pratiche importanti proprio per attenerci alle disposizioni che vengono dal ministero della Salute e dell’Interno, ma adesso siamo arrivati alla fine”, spiega Alessandro Simonetti, titolare della World Explorer.

Anche il presidente di Assoviaggi, Gianni Rebecchi, invoca un rapido intervento del ministro Garavaglia: “La confusione informativa di questi ultimi giorni sul Green pass ha scatenato il caos, creando una profonda incertezza ed allarmismo ingiustificato tra i viaggiatori che ha determinato un crollo delle prenotazioni e numerose cancellazioni, affossando ancora una volta il turismo organizzato, che era timidamente ripartito appena a giugno”.

Al governo Assoviaggi ricorda la necessità di sbloccare il decreto ministeriale relativo al periodo agosto-dicembre 2020, che è stato pubblicato già da due mesi ma per il quale il provvedimento di applicazione non è mai arrivato. Inoltre, chiede l’immediato rifinanziamento dello stesso fondo per tutto il 2021, oltre alla necessaria estensione degli ammortizzatori sociali e alla proroga del credito d’imposta – che ad oggi è previsto fino al 31 luglio – almeno fino ad aprile 2022.