Approvate le unioni civili in Italia: un’opportunità per i viaggi di nozze e per le mete gay friendly

Questo è un guest post di Alessio Virgili ambasciatore IGLTA ((International Gay and Lesbian Travel Association) e general manager di Quiiky,  tour operator Lgbt friendly

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Alessio Virgili

Anche l’Italia finalmente ha una legge sulle unioni civili. Non si tratta solo di un passo in avanti dal punto di vista dei diritti civili, ma segna una svolta fondamentale anche dal punto di vista economico. Il turismo, tra tutti, sarà il settore che più ne avrà benefici. Cambia finalmente,con questa legge, la percezione dell’Italia all’estero. Saremo visti come un Paese gay friendly vicino agli altri in Europa.

Se saremo capaci come sistema economico turistico di comprendere questa opportunità potremo dare slancio nuovamente al comparto non solo dell’outgoing ma anche dell’incoming che oggi è orfano di strategie promozionali innovative.

Ne è un esempio New York che in piena crisi economica, non appena lo stato autorizzò i matrimoni gay, si trovò a registrare oltre 8.200 matrimoni omosessuali nei primi sei mesi con un introito di 259 milioni di dollari per la città.

Tra le mete più gettonate in Italia dove poter trascorrere il viaggio di nozze sicuramente la zona dei laghi intorno a Milano la fa da padrone, con Bellagio che è un attrattiva non solo per gli italiani ma anche per gli stranieri, soprattutto americani, grazie agli scenari da favola che può offrire.

Bellagio - foto di Jean-Christophe BENOIST
Bellagio – foto di Jean-Christophe Benoist su wikipedia.org

Per chi è alla ricerca di destinazioni oltre oceano, sicuramente Provincetown, cittadina situata sulla punta di Cape Cod in Massachusetts, Stato che non a caso fu il primo negli USA ad approvare una legge sulle unioni civili omosessuali, è da sempre una delle mete più richieste per la celebrazione di matrimoni simbolici e lune di miele.

Harvey Barrison
Provincetown – foto di Harvey Barrison su wikipedia.org

Se, invece, si ha a disposizione un budget più consistente, la Polinesia Francese rappresenta la destinazione da sogno per eccellenza. I resort delle varie isole dell’arcipelago sono invase da coppie Lgbt che oramai da anni vengono a trascorrere qui la loro luna di miele. Un’isola che fonda le sue radici culturali sul rispetto delle differenze.

Tahiti - Polinesia Francese
Tahiti – Polinesia Francese

Dal 2009 come primo tour operator LGBT italiano, abbiamo lanciato un pacchetto che ha riscosso un discreto successo: “Amore, leggenda e magia” in Messico per celebrare un matrimonio in autentico rito Maya. Decisamente suggestivo e straordinario il pacchetto viaggio prevede come location Isla de Holbox, in Messico. L’isola fa parte dell’area protetta di Yum Balam: 154.000 ettari di aree naturali che ospitano specie uniche come le tartarughe, i fenicotteri rosa, i pellicani bianchi e i delfini. Qui è possibile trascorrere un meraviglioso soggiorno a Casa Sandra Hotel – Boutique dall’architettura bucolica e lussuosa. Un luogo che stimola i sensi attraverso le emozioni provocate dal mare, e dai colori naturali di questo luogo magico. Nell’Isla de Holbox è possibile celebrare il matrimonio con il rituale Maya in lingua Maya, dove lo Shaman prega al Gran Dio Hunab Ku e indirizza le sue preghiere verso i quattro punti cardinali: vento, acqua, terra e fuoco, condividendo con gli sposi la bevanda sacra del balche. La cerimonia dura circa 45 minuti ed è accompagnata da canti e musiche di conchiglie, flauti, sonagli e tamburi. Gli sposi indossano una corona e bracciali di fiori e durante la cerimonia mischiano i petali dei fiori, bianchi in rappresentanza delle donne e gialli in rappresentanza dei maschi, come simbolo dell’unione delle loro vite e del loro amore. Una cerimonia davvero suggestiva non soltanto per gli sposi ma anche per gli invitati che lanciano fiori, suonano strumenti e leggono messaggi e poemi

Isla de Holbox - foto di dronepicr su wikipedia.org
Isla de Holbox – foto di dronepicr su wikipedia.org

Fino ad oggi gli italiani che hanno scelto di sposarsi civilmente all’estero, seppur senza alcun riconoscimento da parte dello stato italiano, con budget di spesa limitati hanno invece scelto il Portogallo, in particolare Porto, dove le unioni civili sono legge dal 2010. Qui le pratiche burocratiche per i cittadini stranieri sono molto semplici.