Clima e trasporti: presto che è tardi! Domani a Roma il convegno SIDT

Se non saranno dimezzate entro il 2050, le emissioni di CO2 provocheranno un aumento della temperatura globale di 2° C

Come sarà il futuro nelle nostre città? Soffocati da traffico, inquinamento ed emissioni di CO2, che se non saranno dimezzate entro il 2050 provocheranno l’aumento della temperatura globale di 2 gradi C, o green e sostenibile, grazie all’uso di nuove tecnologie e modelli innovativi di mobilità?

Secondo la World Conference on Transport Research Society il solo settore dei trasporti è responsabile del 22% della produzione di emissioni di CO2 dovute a consumi energetici. E il tasso di motorizzazione delle economie emergenti dell’Asia sarà, nel 2050, diciotto volte maggiore di quello del 2010.
È necessario agire presto e con decisione. È questo l’appello della SIDT (Società Italiana Docenti di Trasporti) l’associazione che raccoglie i docenti universitari dei trasporti di tutte le università italiane e studiosi del settore. I quali si sono dati appuntamento per discuterne giovedì 2 ottobre presso la Facoltà di Ingegneria della Sapienza di Roma nel convegno Cambiamenti climatici e futuro del trasporto urbano.
“Il tema di cui dibatteranno i Docenti di Trasporti – spiega il Presidente SIDT, Antonio Musso, ordinario di Teoria dei Sistemi di Trasporto alla Sapienza – richiede risposte immediate da parte di tutti gli attori coinvolti nonché strumenti appropriati e politiche innovative per poter modificare le tendenze in atto. Nel contempo i programmi comunitari e nazionali di riduzione delle emissioni sono molto ambiziosi, ma si incentrano prevalentemente sul lato economico della questione, dando poca rilevanza alla necessità di orientare la domanda verso comportamenti energeticamente più consapevoli”.

In occasione del Convegno, sarà presentato il position paper della SIDT che suggerisce alcune linee guida finalizzate al perseguimento entro il 2030 di una sostanziale riduzione delle emissioni di anidride carbonica, come richiesto dalla Commissione Europea. Tra gli ambiti di intervento proposti, lo sviluppo di nuove tecnologie (sistemi ITS, motori green, carburanti alternativi) e la realizzazione di “laboratori urbani di ricerca”, attuati con il contributo della rete accademica della SIDT, all’interno dei quali progettare, testare e monitorare modelli innovativi di mobilità urbana, che tengano conto delle trasformazioni territoriali, dei piani energetici e della gestione delle emergenze.