Controllo Club Med: testa a testa Italia-Cina

La cinese Fosun e il Club Med collaborano sin dal 2010, con un grande focus di aperture di nuovi villaggi proprio in Cina.

La battaglia per il controllo del Med non è finita. Almeno secondo fonti finanziarie ben informate, riportate dalla stampa transalpina, dove si dice che Global Resorts non ha ancora alzato bandiera bianca. Venerdì infatti la cinese Fosun ha rilanciato superando l’offerta della società capitanata da Andrea Bonomi, proponendo 22 euro ad azione, facendo felici gli azionisti che vedono la valorizzazione del Med in continua crescita. Con le azioni schizzare in Borsa. Offerta che, naturalmente, ha incassato il sì dal cda dell’operatore transalpino. “Global Resorts ha preso atto della nuova offerta per la maggioranza del Club Med da parte di Fosun, e, conformi al diritto borsistico, stiamo studiando tutte le opzioni, nell’interesse della società e dei suoi partner” ha fatto sapere la società di Bonomi in un breve comunicato.

L’offerta cinese, diretta o attraverso la controllata portoghese Fidelidade, si propone di arrivare al 90% del capitale. A questa offerta partecipano, come nella precedente anche se in forma minoritaria, i francesi di Ardian, l’agenzia di viaggi cinese U-Tour, già distributrice del brand Club Med, e diversi dirigenti dell’operatore transalpino. Una proposta questa che alza il valore del Med a 839 milioni di euro e che dovrà esser approvata dall’Amf, la Consob francese (Autorité des marchés financiers), per poi poter esser attivata a metà ottobre per una chiusura alla fine di novembre. Insomma i tempi si dilatano, mentre, sottotraccia, la Global Resort lascia intendere come questa nuova proposta sia un “vendita alla Cina di un gioiello francese ed europeo”. Anche se i cinesi hanno subito tenuto a sottolineare come i vertici, in caso di loro successo, non cambieranno: Henri Giscard d’Estaing rimarrà presidente e direttore generale del Med, coadiuvato dal suo braccio destro, il direttore finanziario, Michel Wolfovski.