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Europcar alla conquista dei turisti cinesi. Al via l’accordo con Shouqi Car RentalERT

L’home page di Shoqui Car Rental, con cui Europcar ha stretto un accordo commerciale

Europcar va alla conquista dei turisti cinesi. E sigla un accordo commerciale con Shouqi Car Rental, partner di Beijin Tourism, il gruppo che gestisce i viaggi dei cinesi nel mondo e accoglie migliaia di turisti stranieri. L’accordo rappresenta una tappa strategica per entrambe le società, che grazie ai rispettivi network mirano a espandere la loro influenza a livello mondiale. L’accordo inoltre permetterà ai clienti dei due gruppi di beneficiare di un servizio di qualità. Chi vorrà recarsi in Cina per turismo o lavoro, potrà prenotare il noleggio di una vettura direttamente dal sito di Europcar del proprio Paese, anche se in Cina per guidare è necessaria una patente ad hoc, oppure potrà riservare un servizio auto con conducente attraverso tre linee di offerta, classica, business e dedicata ai disabili.

Per i cinesi le possibilità invece saranno due, o prenotare dal sito di Shouqi (per ora scritto solo in cinese e molto spartano), o acquistare pacchetti all-inclusive che potranno essere usati solo all’estero anche dal sito Europcar.

La cinese Shouqi a oggi conta 500 punti vendita in oltre 50 città del Paese e una flotta di 30 mila vetture, ma l’obiettivo è crescere. “L’accordo con Europcar è per noi una mossa strategica che ha l’obiettivo di entrare nel mercato globale fornendo ai clienti servizi di noleggio snelli e pratici in tutto il mondo, grazie a processi standardizzati d’eccellenza”, dichiara Jack Wei, a capo di Shouqi Car Rental. Europcar ha dunque scelto il meglio in fatto di qualità del servizio, riferisce la Reubblica, e lo fa in un momento in cui la mobilità alternativa sta facendo passi da gigante, in Occidente come in Oriente. E l’Italia non fa eccezione. Ormai un’auto su cinque viene immatricolata con la formula del noleggio, e il mercato del noleggio nel nostro Paese ha chiuso il 2016 con una crescita del 16,6%. Un balzo in avanti che non si vedeva dal 2008, l’anno di inizio della crisi economica.