Expo: la Repubblica Ceca brucia le tappe e termina il padiglione (per prima)

Alena Seredova, testimonial ufficiale per la Repubblica Ceca per Expo 2015, durante l’evento inaugurale del Padiglione.

È la Repubblica Ceca il primo Paese a terminare i lavori strutturali del proprio padiglione a Expo 2015. Nonostante sia stato solo la 123° nazione a confermare la propria presenza all’Esposizione internazionale, 18 mesi fa, il Paese slavo ha davvero bruciato tutti sul tempo. Senza fare sconti alla qualità delle strutture e del design, che riecheggia la tradizione del funzionalismo boemo. Lo ha sottolineato Ladislav Slamecka, responsabile del progetto per la società ceca KOMA, spiegando come la velocità della costruzione sia stata resa possibile grazie ad un sistema di moduli prefabbricati che saranno smontati dopo EXPO, con la stessa velocità ed in forma altrettanto ecologica: “Rispettiamo la richiesta dell’Organizzatore di mantenere il più basso impatto ambientale possibile, producendo solo una piccola quantità di rifiuti. I moduli sono stati portati smontati in loco e qui sono stati preparati ed assemblati come nel gioco del meccano”. L’intero padiglione è stato realizzato con soli 100 metri cubi di calcestruzzo, adottando soluzioni costruttive ecologiche e di basso impatto ambientale.

Il Padiglione sarà uno dei primi visitabili una volta entrati nell’area espositiva, dato che si trova all’estremità Nord-Ovest del Decumano. Al suo interno i visitatori troveranno la mostra “Laboratorio di vita”, che interpreta il tema di EXPO 2015, “Nutrire il Pianeta, Energia per la vita” attraverso la presentazione di alcune scoperte e brevetti cechi. La bonifica dell’acqua tramite le nanotecnologie, la decodificazione dei codici genetici delle piante agricole e la battaglia contro le cosiddette malattie del benessere come obesità e diabete saranno illustrate tramite oggetti artistici creati da giovani autori cechi