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Ezhaya, ASTOI: per il turismo servono interventi concreti e velociERT

Secondo i dati Unioncamere, quasi il 60% delle 41 mila imprese registrate in più nel 2016 opera in soli tre settori: il turismo, il commercio e i servizi alle imprese

“La sensazione è che, nonostante sia di tutta evidenza che il turismo è il settore più colpito per antonomasia, ci sia ancora un’ampia sottovalutazione del problema da parte delle Istituzioni”. Fotografa così lo stato dell’arte del settore Pier Ezhaya, Presidente di ASTOI Confindustria Viaggi, che sottolinea come “nell’attuale scenario, che vede allontanarsi una ripresa delle attività per tour operator e agenzie di viaggi, di fatto ancora nessun aiuto economico è arrivato nelle “casse” delle imprese”.

“Temiamo fortemente che i tempi per l’erogazione di tali contributi – il Fondo Perduto stanziate lo scorso maggio dal Decreto Rilancio prima (25 milioni) e dal decreto agosto poi (ulteriori 240 milioni) – non siano brevi”. Eppure, “le imprese del comparto si trovano in una situazione di estrema sofferenza e non potranno resistere a lungo. Immaginare che gli aiuti, per via delle varie complicazioni burocratiche, arrivino nei primi mesi del 2021 è impensabile e non vorremmo certamente dover dire che “ormai è troppo tardi”. Inoltre, le risorse stanziate sul Fondo perduto per tour operator e agenzie di viaggi riguardano la perdita di fatturato subita da marzo a luglio 2020, ma le imprese sono a tutt’oggi a fatturato zero e lo rimarranno ancora per lungo tempo. È quindi improrogabile e indispensabile rifinanziare il Fondo almeno per il periodo da agosto a dicembre”.

Situazione analoga è quella sulla cassa in deroga che, per le imprese del turismo, dovrebbe essere prolungata ben oltre il 2020. “Anche in tal caso, le imprese hanno potuto resistere finora soprattutto grazie all’utilizzo degli ammortizzatori sociali e pensare che la proroga possa arrivare “last minute”, come quella giunta con il decreto agosto, non aiuta”.

Altro tema è poi “l’avanzo di quanto stanziato (2,4 miliardi) per il c.d. Bonus Vacanze”, per il quale – in base a quanto riportato sul sito io.italia.it – ad oggi sono stati generati un “numero di bonus pari ad un valore economico di € 706.139.850, ma su questo importo ne sono stati spesi -quindi fruiti-finora solo meno della metà e c’è da considerare che il Bonus avrà validità fino al 31.12.2020. Il trend quindi non è affatto positivo e, pur nelle più ottimistiche previsioni, rimarrà inutilizzata una somma superiore a 1,5 miliardi. A questo proposito, ci auguriamo vivamente che il MIBACT redistribuisca l’avanzo del Bonus a beneficio di tutta la filiera del turismo ivi compreso il Turismo Organizzato fatto da to e agenzie di viaggio”.

Alla ripresa del settore, contribuirebbe anche la “possibilità di riaprire alcuni corridoi turistici, tenendo conto della situazione attuale e di tutte le limitazioni imposte dall’emergenza. Senza la riapertura di almeno alcune destinazioni – sia lato outgoing che lato incoming – per gli operatori del settore sarà il tracollo”.

“La nostra proposta – sottolinea il neo Presidente di ASTOI Confindustria Viaggi – è di adottare il “modello crociere” che prevede l’effettuazione di un tampone veloce prima di partire, e quello di un tampone veloce al rientro in Italia. Il paradosso è che sono aperti paesi europei che hanno più di 15 mila contagi al giorno e sono chiusi paesi extra europei che ne hanno 200. E questo avviene solo per un tema di Paese “Schengen/non Schengen. Quello però che deve essere chiaro al Governo, al Parlamento e alle istituzioni è che non si può più perdere tempo. Servono interventi concreti, veloci ed efficaci.”