Il fashion si dà all’hotellerie (di lusso)

L'Hotel Armani a Milano.

Il fashion si dà all’hotellerie. E nuovi brand di grido si vanno ad aggiungere ai molti che hanno deciso nel corso degli anni di aprire un albergo, di lusso naturalmente, in qualche angolo del pianeta. Seguendo il primo “stilista” che vide nell’industria dell’ospitalità un naturale prolungamento del gusto e della raffinatezza della moda, Guido Molinari, padre di Anna, che già negli anni ’50 aprì un fashion hotel a Capri.

Altre stiliste seguirono l’esempio del padre di Anna. Nel 1988 Krizia inaugurò il K Club sull’isola di Barbuda, resort che, per diverse stagioni fu scelto come meta delle vacanze dai reali inglesi. Alberta Ferretti, con il marito Massimo,  Vittorio Livi e Fiam Italia, hanno invece scelto  un borgo medievale tra l’Emilia Romagna e le Marche, Montegridolfo,  per realizzare un indirizzo di lusso e raffinatezza anche se a sole “4 stelle”.  Dopo sei anni di lavori hanno aperto infatti Palazzo Viviani, una dimora che propone otto suite e una dependence.

Una famiglia che da tempo ha messo in atto una strategia di sviluppo nel settore è Ferragamo, che si è lanciato sia nell’hotellerie di lusso, con i Lungarno collection a Firenze e a Roma, sia nell’agriturismo di alto livello, con il Borro, a San Giustino Valdarno, Arezzo, dove verranno investiti circa 100 milioni di euro in lavori di ampliamento e miglioramento della struttura. Fa parte del club dei Relais & Chauteaux, associazione francese che ha scelto proprio Salvatore Ferragamo tra i suoi ambassador. La catena alberghiera, nata come costola della maison Ferragamo nel 1995, prende il nome dalla sua prima struttura, il Lungarno hotel, rilevata nel 1997. Nel 1999 è la volta del Gallery hotel art, seguito nel 2002 da Lungarno suites, terza struttura della catena che inizia a far nascere a Firenze un Lifestyle District targato Ferragamo, che si completa poi con uno Store di prodotti di arredamento e, infine, con il Continental. In aggiunta apre nel 2004 sulle colline fiorentine Villa Le Rose e nel 2006 a Roma le 13 Portrait suites di via Condotti. Ultimo indirizzo d’eccezione aperto dalla famiglia Ferragamo, il Portrait Firenze, con vista sul Ponte Vecchio.  Infine al portfolio sono stati aggiunti il Resort Baia Scarlino, in Maremma, per il quale sul sito si legge che “Resort Baia Scarlino non è un full service  hotel e pertanto non può garantire i medesimi standard delle altre strutture Lungarno Collection”, e lo Swan Yacht Solleone, ancorato proprio nei pressi di Scarlino.

Molti poi gli altri esempi di investimenti, magari rimasti unici, di altri stilisti nel mondo: Renzo Rosso, patron della Diesel, aprì, nell’ormai lontano 1994, l’Hotel Pelican di Miami, una icona di Miami Beach “semplice e kitsch allo stesso tempo” come ha detto il rappresentante dell’azienda trevigiana Paul Witt, “La nostra azienda è eclettica e l’Hotel Pelican ha un tocco decisamente Diesel”.  Rosso che, inoltre, comprò sempre nell’art district anche l’hotel Carlyle.

Ma torniamo in Italia: in Emilia Romagna sono sbarcati anche Iceberg, aprendo il Riviera Golf Resort a San Giovanni in Marignano, a quattro stelle, realizzato da 15 architetti diversi, e Miss Sixty, con il Sixty hotel di Riccione. Oggi miseramente chiuso.  Più a Nord, a Valpolicella, nei pressi di Verona, in una cinquecentesca villa veneziana, Dino Facchini ha invece aperto il suo Byblos Art Hotel, mentre all’estero, Azzedine Alaïa e Carla Sozzani, hanno replicato il successo del 3Rooms di Milano a Parigi, con il Five Rue de Moussy. Sempre a Parigi si trovano le 17 camere tutte diverse tra loro dell’Hotel du Petit Moulin di Christian Lacroix, o gli interni progettati da Sonia Rykiel per lo storico Hotel de Crillon. Chopard ha invece fatto un investimento immobiliare, rilevando la società Uhp (Unione degli Hotel di Parigi), proprietaria dello storico cinque stelle Hôtel de Vendôme di Parigi, situato nell’edifico costruito nel 1723 da Pierre Perrin al n.1 dell’omonima piazza dove, però, si trova anche la sua boutique, una delle sette del marchio svizzero in terra transalpina. La struttura, che fa parte del circuito Small Luxury Hotels of the world, propone 29 camere, di cui dieci suite, e un ristorante situato al primo piano. Francia che vede il brand della più grande catena di moda del lusso LVMH, ovvero Cheval Blanc, triplicare questo ottobre con un hotel a St. Barthelmy, Antille, il Cheval Blanc St-Barth Isle de France, indirizzo di lusso che propone una spa Guerlain. La prima avventura della casa di moda francese nell’hotellerie fu  il Chateau Cheval Blanc di Courchevel, aperto nel 2006, seguito dallo Cheval Blanc Randheli alle Maldive, inaugurato nel 2013.  Infine sempre dalla Francia, e dal genio di Philippe Starck, arriva il brand di design, ma dai prezzi contenuti, Mama Shelter che propone hotel a Parigi, Marsiglia, Istanbul, Lione e Bordeaux.

Ma Milano, oltre alle tre stanze in Corso Como volute dalla Sozzani, presenta, come naturale, anche tanti altri brand del lusso: a poca distanza dal 3Rooms di Corso Como ecco la Maison Moschino,  hotel realizzato ristrutturando una antica stazione neoclassica del 1840 in Viale Monte Grappa, da cui partivano i treni per Monza. L’hotel, fiore all’occhiello della Collezione The Uniq, venne inaugurato nel Marzo 2010, e propone 65 camere suddivise in 16 diversi design, un ristorante, una lounge bar, una boutique spa e una terrazza. A Milano si trova però anche il primo Bulgari hotel della storia, situato in pieno centro cittadino, ma in una via seminascosta e chiusa al traffico,  con un giardino spettacolare da 4 mila metri quadrati, che confina con l’orto botanico di Brera. Bulgari, grazie all’accordo stipulato con la divisione Luxury Group del Marriott International, ha poi aperto anche un a seconda struttura, con 59 ville di lusso, a Bali. La terza struttura della griffe verrà invece costruito a Dubai, nella Jumeirah Bay Island, e proporrà 100 camere, 20 ville indipendenti ed una marina privata.

Dubai che stando alle cronache sta avendo un nuovo boom di hotel. Possibilmente di lusso. Nel 2015 aprirà, dopo infiniti lavori, il secondo Palazzo Versace al mondo, dopo quello sulla Gold Coast in Australia aperto nel 2000, al Cultural Village. Sarà, come in stile Versace, ricco di mosaici, marmi, rifiniture e soffitti dorati, ispirati ai loghi e geometrie distintive della casa di moda, avrà una spiaggia (dove si voleva creare la prima sabbia raffreddata artificialmente)  e moli privati, nonché  215 camere e 169 appartamenti da una a sei camere. Un  terzo in progetto in India, a Goa, sempre in collaborazione con il suo partner australiano Sunland Group, è in via di definizione. Ma la nuova ondata di hotel di lusso a Dubai, come riferisce l’agenzia Ansamed, riportano l’arrivo di hotel griffati anche da Cavalli, Lamborghini e Fendi. Dubai, ricordiamo, è stata anche la location che ha visto il debutto del primo Hotel Armani della storia, grazie all’accordo con la società di sviluppo immobiliare Emaar, che viene ospitato nei primi 37 piani della torre Burj Khalifa . L’Armani hotel Dubai offre 175 tra camere e suite, vari ristoranti e una spa. L’accordo con Eemar ha portato anche l’apertura dell’Armani Hotel a Milano nel 2011, proprio sopra la sua principale boutique di via Manzoni, il ristorante Nobu e i suoi uffici, mentre altre aperture sono in progetto a Londra, New York, Parigi e/o Tokyo. Già in cantiere uno dei tre resort in progetto, a Marrakesh. L’Armani hotel propone 95 stanze e suite di diversa ampiezza; dall’Armani Deluxe (fino a 45 metri quadrati) alle suite Armani Signature e Armani Presidential, le cui dimensioni variano dai 170 ai 200 metri quadrati, una spa, un ristorante e un lounge bar.

Ma il Golfo Perisco non è solo Dubai, perché Missoni aveva scelto Kuwait City per continuare la sua avventura nell’hotellerie insieme a Carlson Rezidor, iniziata con l’apertura di una struttura a Edimburgo. Ma parliamo al  passato perché Il gruppo Missoni ha annunciato il ritiro dalla joint venture con il gruppo americano, “di comune accordo”, fanno sapere in una nota. Le due strutture sono ora oggetto di un rebranding con il nuovo nome di Quorvus Collection.

Per un brand che se ne va un altro che, pare, arriva. Si tratta, secondo indiscrezioni di stampa, di Valentino, con un brand, V for Valentino, che verrebbe sviluppato in collaborazione con lo sceicco del Qatar Sheikh Tamim bin Hamad al Than. La prima struttura contrassegnata con la V dello stilista nato a Voghera, sarà molto probabilmente a Roma, in piazza Mignanelli, proprio dove c’era la storica sede della maison, acquistata per circa 700 milioni attraverso la investment company Qatar Mayhoola.
Oltre a Roma, la bandiera di V for Valentino potrebbe sventolare anche sul Gallia di Milano, sul Four Seasons di Firenze e sui quattro alberghi di lusso in Costa Smeralda già in portafoglio di Qatar Holding.

Infine la brand-mania nell’hotellerie di lusso ha contagiato anche gli stilisti nordeuropei, con l’irlandese Philip Treacy a realizzare la sala rosa shocking emblema del G Hotel di Galway,  e con il tedesco Karl Lagerfeld in procinto di aprire il suo primo Hotel (si dice nel 2017) a Macao, grazie  a un accordo tra la sua società cinese con la Sjm-Sociedade de Jogos de Macau. 

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