Federalberghi: per il ponte +12,9% italiani in vacanza. E il 97,3% rimarrà in Italia.

Piazza Navona, Roma.
Piazza Navona, Roma.

Secondo un’indagine previsionale di Federalberghi, per il Ponte dell’Immacolata saranno oltre 6,1 milioni  gli italiani che dormiranno almeno 1 notte fuori casa per turismo; nel 2014 sono stati 5,4 milioni e quindi l’aumento previsto è del 12,9%. La durata media del soggiorno durante questo ‘ponte’ dell’8 dicembre sarà di 2,6 notti trascorse fuori casa.

Sul fronte delle mete, secondo l’indagine la stragrande maggioranza delle persone (il 97,3%, pari a circa 6 milioni di italiani) rimarrà in Italia. Il 2,1%, pari a quasi 129 mila italiani, che andrà all’estero sceglierà per la quasi totalità le grandi capitali europee, evitando qualsiasi altra area, ritenuta a rischio attentati. Le località più gettonate (scelte del 36% degli italiani in partenza) saranno in montagna, come vuole la tradizione del ponte dell’Immacolata. Il 31,8% andrà invece in località d’arte, il 12,1% in località di mare e il  4,8% al lago.

Per quanto riguarda la tipologia d’alloggio, la casa di parenti o amici sarà la struttura prescelta dal 33,5% dei viaggiatori, seguita dal 25,2% di chi andrà in albergo e dal 12,6% che si recherà in casa di proprietà. I bed & breakfast saranno scelti dall’8,2% dei viaggiatori, seguiti dai rifugi alpini col 4,0% e dall’appartamento in affitto col 3,7% della domanda. I residence ospiteranno il 3,4%, gli agriturismo il 3,3% ed i campeggi l’1,1%.

 

“È un segnale di inequivocabile voglia di reagire al clima di terrore che aleggia nel mondo intero quello che emerge dai dati previsionali sui consumi turistici degli italiani per il ‘ponte’ vacanziero dell’8 dicembre”, ha commentato il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca. “Considerando infatti il momento di allerta sia del livello di sicurezza sia di tenuta economica internazionale – ha spiegato Bocca – poter contare su oltre il 10% della popolazione che può permettersi una seppur breve vacanza approfittando della circostanza favorevole che il calendario ci riserva, è un raggio di sole in un cielo sicuramente ingombro di nuvole”.