Fiavet: “Estate nera per le agenzie di viaggio”

“Come è andata l’estate per le agenzie di viaggio italiane? Male!” Il presidente della Fiavet, Fortunato Giovannoni, stende un velo pietoso sulla stagione che si conclude in concomitanza con l’avvio di quella delle fiere dedicate al settore. Tempo di bilanci dunque e la prima cosa che è certa è che anche stavolta non ci sarà motivo di stappare bottiglie di spumante. “E’ stato un anno nero – attacca Giovannoni – speravamo di recuperare ad agosto quanto perso a luglio a causa del meteo poco favorevole… macchè!”.

Condizioni meteorologiche imprevedibili (che hanno favorito la nascita di un nuovo terrorismo 2.0 ribattezzato dagli operatori turistici appunto terrorismo meteorologico), crisi economica, destinazioni con la fruibilità incerta: nonostante tante variabili che nulla promettevano di buono, il comparto aveva comunque approcciato la stagione con fiducia: “Ci aspettavamo qualcosa in più. Sul fronte interno, sono andate bene solo la Puglia e la Sicilia. – spiega il presidente Fiavet – Altre regioni che di solito non tradiscono, hanno risentito di tutti i fattori negativi concomitanti. Penso al Veneto per esempio. Per l’intero comparto balneare l’estate è stata un pianto. Si aspettavano i russi, ma quelli cercano il sole. E poi c’è la storia dell’Ucraina che pure ha influito sulle loro scelte. Alla fine sono calati del 10% e ci sono regioni come l’Emilia Romagna che lo scorso anno grazie a questo mercato avevano salvato la stagione. Ora si spera nell’inverno”.

E poi c’è l’estero. Il Mediterraneo si è salvato ma.. “Le richieste sono state indirizzate prevalentemente verso la Spagna. Bene la Grecia, in recupero la Tunisia, non come ci si aspettava l’Egitto. D’altra parte la revoca dello sconsiglio è arrivata troppo tardi. Chi decide di partire lo fa con largo anticipo. E poi non dimentichiamo che più della metà degli italiani è rimasta a casa per scelta, nonostante la tenuta dei prezzi, spesso proposti anche al ribasso rispetto ad un anno fa”.
Gli italiani appunto. Sono mancati quelli della settimana o dei quindici giorni, ma anche quelli del long week end. “Ci teniamo a galla grazie alle crociere, quelle sono andate bene anche quest’anno, e grazie alla fiducia che le cose possano cambiare. E poi nell’attesa che la politica venga incontro alle necessità del mondo del turismo e che sappia regolare situazioni insostenibili come, per esempio, quella della tassa di soggiorno applicata a macchia di leopardo e che non consente di programma un pacchetto turistico dando una tariffa alla clientela che non risenta poi si sovraprezzi una volta giunti alla destinazione finale”.