Franceschini e la rivoluzione Mibact

Dalla spending review alla riorganizzazione del Mibact. Il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, ha presentato il DPCM di riorganizzazione del suo Dicastero approvato dal Consiglio dei Ministri che prevede una struttura più snella dell’attuale e una serie di punti che mirano alla creazione di un vero ministero della cultura e del turismo, attento e trasparente con la previsione di un vero sistema museale italiano e con la concessione dell’autonomia speciale a 17 poli museali e 20 istituti e musei di interesse nazionale, fra cui il Colosseo, Pompei, gli Uffizi, la Reggia di Caserta, il Museo di Capodimonte e il Polo Reale di Torino.

Il provvedimento, che nasce dall’intervento governativo che mira alla riduzione della spesa pubblica, rivoluziona il modello organizzativo dei beni culturali italiani. L’obiettivo è quello di rendere l’amministrazione viene resa più efficiente e economica attraverso l’ammodernamento della struttura centrale e la semplificazione di quella periferica, con l’integrazione definitiva tra cultura e turismo, attraverso la valorizzazione dei musei italiani (20 musei e siti archeologici di interesse nazionale dotati di piena autonomia gestionale e finanziaria con direttori altamente specializzati e selezionati con procedure pubbliche) e il rilancio delle politiche di innovazione e formazione. Prevista inoltre la valorizzazione delle arti contemporanee, la revisione delle linee di comando tra centro e periferia (con la semplificazione delle procedure per ridurre i contenziosi) ed il taglio di 37 dirigenti.

“La riforma del Mibact – ha spiegato il ministro Franceschini – è un cambiamento profondo, in linea con le importanti riforme che gli italiani si aspettano da questo Governo. Una importante e necessaria riorganizzazione che supera la contrapposizione ideologica tra tutela e valorizzazione e permette di investire nel settore della cultura e del turismo come fattore trainante della ripresa economica del paese”.