Friuli Venezia Giulia: l’enogastronomia è il “motore” del turismo

Gnocchi di zucca, piatto tipico friulano. Foto: Luciano Gaudenzio
Gnocchi di zucca, piatto tipico friulano. Foto: Luciano Gaudenzio

È l’enogastronomia la maggiore attrattiva per i turisti che decidono di visitare il Friuli Venezia Giulia. Il dato pubblicato sul Rapporto statistico 2016 della Regione parla di una percentuale vicina al 30% di visitatori stranieri che dichiara di avere scelto il Friuli Venezia Giulia proprio per la sua proposta di vini e cibi. Ed è una scelta che, stando alla soddisfazione dei visitatori, non viene delusa: i viaggiatori provenienti dall’estero assegnano infatti un voto di 8,3 su 10 alla vacanza in regione. Ancora meglio il punteggio per la cucina, che riceve un lusinghiero 8,7. Positiva anche la valutazione al paesaggio, all’ambiente e alle città e opere d’arte, con un punteggio di 8,5. Nel 2015 ci sono stati oltre 2,1 milioni di arrivi (+5,1%), di cui 1,1 milioni stranieri, e 7,9 milioni di pernottamenti (+4,1%) di cui 4,3 milioni dall’estero. Complessivamente la spesa turistica è cresciuta dello 0,5% (923 milioni totali) rispetto al 2014 con i croati che si sono rivelati “top spenders” con 207 euro pro capite, decisamente superiori ai “tradizionali” austriaci (121 euro) e tedeschi (70). Tra i nuovi mercati, si mostra particolarmente dinamico e ricco quello lettone (166 euro di spesa pro capite). Per gli stranieri che hanno visitato il Friuli Venezia Giulia per vacanza, le voci di spesa più consistenti attengono allo svago (45,6%) e allo shopping (18,9%).

L’offerta alberghiera registra una crescita sostanziale nella fascia medio-alta, con un aumento tra il 2011 e il 2015 degli hotel a tre stelle dell’8,3%, mentre i 4-5 stelle nello stesso periodo contano 4 alberghi i più. Calano, come un po’ in tutto il paese, gli hotel a una o due stelle.