Genova, albergatori in prima linea per risollevare la città

Il centro storico di Genova. Foto: Enrico Monaci

“Siamo allo stremo, ma ce la faremo. Dateci due settimane di tempo e Genova tornerà bella come prima. E dico quello che disse Bloomberg all’indomani dell’11 settembre quando invitò il mondo a tornare a New York: qui non siamo a un disastro di quelle dimensioni, ma dico lo stesso ‘Tornate a Genova’, date una mano alla ricostruzione di quanto è stato distrutto anche con un contributo da turista”. Ecco l’appello lanciato con Labitalia da Mafalda Papa, presidente di Federalberghi Genova e raccolto dall’Adnkronos. Intanto, arrivano anche i primi bilanci. “Stiamo registrando già molte cancellazioni di prenotazioni, un buon 20% di quelli che dovevano arrivare in questi giorni chiaramente ha deciso di non venire più”, spiega Papa. “Anche chi doveva venire non solo per turismo ma per lavoro o formazione, come i partecipanti a un grande congresso medico che si terrà nei prossimi giorni, spesso rinuncia”. “Nella zona più colpita dall’alluvione, quella del Quadrilatero, ci sono anche degli alberghi rimasti coinvolti, molti negozi eleganti e qualcuno aveva appena ristrutturato i locali e riaperto dopo l’alluvione del 2011. Ora non potrà mai più riaprire”, dice Papa che gestisce l’Hermitage Hotel di via Liri a Genova. “La città è ferita e siamo noi i primi a dire ‘non venite adesso’, ma venite tra 15 giorni e soprattutto date una mano prenotando direttamente l’albergo. In questo modo farete risparmiare agli alberghi spese in visibilità e a noi fa piacere sentire le persone, stabilire un contatto vero con loro, al posto di una fredda e mail”.

Gli albergatori di Genova si sono mossi tra i primi per dare una mano. “Ospitiamo i volontari, la Protezione civile e anche spesso le persone che hanno perso la casa o l’hanno avuta pesantemente danneggiata. Ma non siamo i soli”, afferma la presidente. “Nella tragedia si mettono da parte le polemiche: ad esempio i tassisti, coi quali abbiamo discusso fino a ieri, oggi si sono resi disponibili e ci hanno detto: ‘Diteci dove dobbiamo andare a prendere le persone e lo facciamo gratis’. Un bellissimo esempio”.