Qatar Airways ha presentato il 31 luglio scorso un ‘White Paper’ al Governo degli Stati Uniti, per respingere le accuse di aiuti di stato mosse dai 3 principali vettori americani, United, Delta e American Airlines.

Il documento fa seguito a uno analogo presentato da Emirates a luglio e alle accuse di protezionismo lanciate dal gceo di Qatar Airways, Akbar Al Baker, all’indirizzo delle tre compagnie Usa all’assemblea Iata tenutasi a giugno.

Nel white paper vengono analizzate le questioni sollevate nel corso del dibattito “Open Skies”, che ha messo in discussione la politica di lunga data degli Stati Uniti di consentire ai diversi vettori di volareda e per gli Stati Uniti con una minima interferenza a prescindere dal Paese di appartenenza.

Secondo Qatar Airways, American Airlines, Delta e United stanno facendo pressione sul Governo americano affinchè riveda le sue posizioni e imponga limiti unilaterali ai voli operati dalle compagnie aeree del Golfo, sebbene la politica “Open Skies” sia stata pensata dal Governo americano per consentire ai vettori americani di operare liberamente sui loro estesi network, senza restrizioni governative straniere.

Nel suo rapporto, Qatar Airways spiega che molti dei cambiamenti avvenuti nel mercato, e di cui si lamentano le compagnie aeree, non sono il prodotto di una “concorrenza sleale” e di aiuti di Stato, ma sono invece la conseguenza di importanti progressi nella tecnologia aeronautica e di significativi mutamenti demografici poiché grazie agli aeromobili a ultra-lungo raggio quali Boeing 777 e 787, di produzione americana, i passeggeri diretti in Medio Oriente e India dagli Stati Uniti possono ora bypassare i congestionati hub europei e godere di facilitazioni, come la riduzione degli stop over a uno soltanto. Questi cambiamenti tecnologici hanno accorciato i tempi di viaggio e hanno fatto avvicinare famiglie e imprese.

Qatar Airways sostiene inoltre che la sua presenza sul mercato degli Stati Uniti ha contribuito in modo significativo all’economia, favorendo la crescita di posti di lavoro, traffico merci e passeggeri, oltre a fornire vantaggi ai vettori americani, compagnie cargo e aeroporti.

Per finire Qatar Airways ha fortemente supportato l’industria aerospaziale americana. Ad oggi, la compagnia dispone di 162 aeromobili impegnati in 150 destinazioni, dei quali oltre il 40% sono Boeing, per un valore di oltre 19 miliardi di dollari.

Il Group Chief Executive Officer di Qatar Airways, Akbar Al Baker, ha commentato: “Qatar Airways era una compagnia relativamente sconosciuta nel 2007, anno di lancio del primo collegamento con gli Stati Uniti, da allora siamo riusciti a costruire una significativa presenza sul mercato: si è registrata una significativa richiesta di voli per gli Stati Uniti, non solo per il Medio Oriente ma anche per destinazioni verso le quali non volano altri vettori. Qatar Airways ha inoltre dimostrato come i suoi servizi siano legali e coerenti con l’accordo USA-Qatar, che all’articolo 11.2, afferma che nessuna delle parti limiterà unilateralmente il volume del traffico, la frequenza o la regolarità del servizio, oppure il tipo o i tipi di aeromobile da parte delle compagnie aeree designate o da terzi. Nonostante questo linguaggio chiaro, American Airlines, Delta e United sollecitano il Governo degli Stati Uniti ad ignorare i propri obblighi imponendo un limite unilaterale sulla capacità di Qatar Airways.”

Akbar Al Baker ha quindi concluso: “Il Governo americano dovrebbe rifiutare le richieste di congelamento dell’accordo “Open Skies” tra gli Stati Uniti e il Qatar, e considerare queste accuse per quello che sono: un tentativo trasparente dei tre principali vettori americani di bloccare i collegamenti aerei della concorrenza.”