Alessio Virgili, ambasciatore del turismo LGBT

    Un turismo ricco, attivo, sempre alla ricerca di novità, con un grande tocco fashionist. Stiamo parlando del turismo LGBT, una grande opportunità per il settore in Italia grazie anche all’appeal che l’Expo, che in più si terrà a Milano, città fashion, ha su questa comunità. Noi di WBM abbiamo parlato con Alessio Virgili, direttore del to Quiiky nonché Presidente AITGL & Ambasciatore Italiano IGLTA, di questo mercato che vale 165 miliardi di dollari nel mondo, di cui 65 negli Stati Uniti e 48 miliardi di Europa.

    Alessio Virgili, direttore del to Quiiky nonché Presidente AITGL & Ambasciatore Italiano IGLTA.
    Alessio Virgili, direttore del to Quiiky nonché Presidente AITGL & Ambasciatore Italiano IGLTA.

    D. E quanto vale questo mercato in Italia?
    Virgili: In Italia abbiamo commissionato uno studio nel 2013 a Gfk Eurisko che ci ha detto che il settore vale 2,7 miliardi di euro.

    D. Italia che sarà una delle top destinations per il turismo LGBT nel 2015 ?
    Virgili: Sì, certamente. Secondo una ricerca recente presentata al WTM di Londra nel 2015 le mete preferite, dalla comunità Lgbt saranno gli Stati Uniti, l’Australia, la Gran Bretagna, il Canada, la Germania, la Spagna, la Grecia, la Nuova Zelanda e, appunto, l’Italia. Come tour operator la nostra classifica è invece: Stati Uniti, con New York, Boston, Miami, San Francisco, Key West, Denver e Chicago, Canada, con Toronto e Montreal, la Thailandia, Israele, Gran Canaria, le Capitali Europee, con Berlino, Bruxelles, Praga, Madrid,  Londra, Copenhagen, ma anche Roma, Firenze e Milano e, in estate, Gallipoli, Taormina, Ibiza,  Mykonos,  Lesvos e Santorini. Ultimamente abbiamo avuto un calo per Israele, a causa delle tensioni, ma si è ripreso velocemente grazie anche all’evento natalizio alla sua prima edizione, il Pink Winter, una sorta di party globale diffuso all’insegna del divertimento, dell’integrazione, delle differenze. Una meta in grande crescita sono Provincetown e Key West negli Stati Uniti e Cape Town in Sud Africa.

    D. Parlando del tuo t.o: quanti passeggeri avete fatto viaggiare nel 2013? E quest’anno? E quali sono le stime per il 2015?
    Virgili: Nel 2013 abbiamo fatto viaggiare 3.100 passeggeri, tutti outgoing. Nel 2014 sono stati 3.642, anch’essi in outgoing. Per il 2015 prevediamo un incremento intorno al 15%-20%, con una quota anche di incoming.

    D. Immagino che l’incoming voglia dire Expo? Quanto sarà importante per voi?
    Virgili: In vista di Expo2015 ipotizziamo un incremento generato dall’incoming che abbiamo iniziato a curare da un paio d’anni e che ci aiuterebbe ad arrivare  a quota 6.000 viaggiatori ogni anno. Per Noi Expo2015 è fondamentale, anche se non si tratta di un traguardo ma piuttosto di un punto di partenza. Proprio in vista di Expo abbiamo aumentato gli investimenti promozionali, abbiamo assunto nuove risorse ed ampliato la nostra presenza su Milano. Per noi , come per il paese, l’Expo è una sfida.

    D. E cosa dovrebbe avere e fare l’expo per favorire il turismo LGBT?
    Virgili: Basandoci sulle stime degli organizzatori l’Expo porterà oltre 2 milioni di turisti Lgbt a Milano. Questi certamente si sposteranno poi in altre città d’Italia, ma credo che lo sforzo maggiore lo dovrebbe fare la città di Milano. Sicuramente sarebbe stata utile una pianificazione più attenta, pensando ad una campagna di sensibilizzazione internazionale verso il target Lgbt.

    D. Visto la tua posizione internazionale (Global Ambassador IGLTA, ndr) quanto c’è interesse per la destinazione Italia nel mondo? E per l’expo?
    Virgili: L’Italia è al primo posto nella lista delle mete desiderate tra la comunità Lgbt all’estero, ma purtroppo non è percepita come gay friendly quindi scende sino al 7° posto come destinazione visitata, come rileva la ricerca 2013 di Community Marketing, sorpassata da come la Germania. Spesso città come Berlino non solo attraggono la comunità Lgbt per la cultura o l’arte ma anche per gli eventi Lgbt, sportivi, d’intrattenimento o culturali, la gay scene, la presenza di un quartiere, locali, ristoranti, e hotel. Non a caso Berlino ha il primo Hotel Eterofriendly del mondo, l’Axel Hotel. In generale poi c’è una grande apertura della popolazione del posto. Rispetto all’Expo, invece, purtroppo c’è poca informazione. Con il mio lavoro mi incontro spesso, soprattutto negli Stati Uniti, con importanti esponenti di associazioni imprenditoriali della comunità LGBT, come la Camera di Commercio Gay Americana di New York che organizza ogni anno una cena da oltre  mille dollari a persona e a cui partecipano membri del congresso americano o l’Associazione Out&Equal di San Francisco a cui aderiscono aziende come IBM. Entrambe ricevuta alla Casa Bianca nel 2014 all’istituzione della giornata americana per i Gay Pride. Ma di Expo se ne parla poco.

    D. Lancerete per il 2015 qualche prodotto nuovo?
    Virgili: Assolutamente sì. Nel 2015 lanceremo ufficialmente una nuova meta in collaborazione con uno specialista della destinazione, il to Kuda Travel. Si tratta della Polinesia Francese, adatta sia per la celebrazione di matrimoni simbolici o lune di miele, si come destinazione gay friendly, che si basa anche sulla particolare tradizione che si tramanda da anni che è quella di crescere un bambino come una bambina in caso di famiglie costituite da soli figli maschi. Allo studio poi l’inserimento di un segmento di “viaggi avventura Lgbt” anche in destinazioni non prettamente “friendly” come l’Egitto, con una grande storia alle spalle anche a tema omosessuale.

    D. Avete partnership particolari con enti e con aziende del settore? Ed extrasettore?
    Virgili: In Italia abbiamo una forte collaborazione con l’Ente del Turismo di Israele con cui abbiamo ideato un imponente piano di marketing per il 2015 incentrato soprattutto in ambito digital, con in più eventi rivolti a consumatori e alle agenzie. Con gli States abbiamo una salda collaborazione con il Massachusetts e la città di Denver con cui oramai da anni stiamo avviando diverse azioni promozionali.

    D.Come vi fate conoscere? Su che mezzi e con quale budget?
    Virgili: Principalmente attraverso azioni di digital marketing e con una presenza evoluta sui canali social, quali Blog, Facebook, Twitter e Instagram. Acquistiamo spazi sui principali media di settore sia consumer che trade. Organizziamo inoltre ogni anno una serie di eventi in locali gay in tutta Italia, dal Gay Village di Roma, che conta oltre 4mila persone a serata, a Expo Turismo Gay B2C con 2mila partecipanti. Lato Trade siamo molto attivi nel campo della formazione; organizziamo infatti incontri in sede per le agenzie per far conoscere il prodotto nonché il target di riferimento, e spiegare come intercettarlo e come curare i rapporti. Siamo presenti alla fiera Expo Turismo Gay B2B ed abbiamo un call center che giornalmente contatta tra le 150 e 200 agenzie per avere il sentiment del mercato in tempo reale, informare la rete sulle principali novità di prodotto e sugli incentivi commerciali messi in atto, nonché formarli sull’utilizzo del nostro sistema di prenotazione, che permette loro un accesso in real time a un database di oltre 80.000 hotel, tour ed escursioni, ticket e trasferimenti, voli di linea e pacchetti. Organizziamo infine FamTrip per il Trade (il prossimo sarà in Israele nel 2015). Lo scorso anno abbiamo investito oltre 250mila euro in promozione.