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Le aziende vinicole scommettono sul turismo: il 75% investe nell’ospitalitàERT

Il 75% delle aziende vinicole italiane investe nell’ospitalità

Le aziende vinicole sembrano sempre più interessate a cogliere le opportunità del turismo e il 75% di loro investe nell’ospitalità. Secondo il rapporto promosso dal Consorzio di tutela del Gavi e realizzato dal Dipartimento di Economia dell’Università dell’Insubria (Varese), si assiste all’integrazione di una dimensione turistica delle aziende viti-vinicole italiane, attraverso l’offerta di servizi di ospitalità e investimenti specifici nell’accoglienza, “Investimenti che per il 50% del campione avranno un carattere permanente”, si legge nel rapporto.

Per il 55% degli intervistati, poi, l’integrazione della dimensione dell’accoglienza ha contribuito a modificare la tipologia dei visitatori, ampliando il bacino di clientela. E se l’86% degli intervistati si dichiara soddisfatto della scelta di integrare l’attività principale con l’accoglienza, il 50% di coloro che hanno effettuato questa scelta ha visto crescere il proprio giro d’affari.

Il rapporto vino, turismo e arte è quindi una leva per lo sviluppo del settore, riporta Il Sole 24 Ore. “L’accoglienza turistica enogastronomica quando è arricchita dalla dimensione artistica e culturale dell’offerta rappresenta il driver più importante per lo sviluppo di innovative strategie di politica territoriale di lungo termine”, spiega la docente dell’Università dell’Insubria Roberta Pezzetti.

D’altro canto in queste realtà si registra un modello di ospitalità, tra b&b, agriturismi, alberghi diffusi o anche resort di alta gamma, ad alto valore agricolo e rurale che ben si integra con attività culturali volte alla valorizzazione delle tradizioni popolari, della storia e delle identità locali.

I dati che emergono dal rapporto rispecchiano inoltre i trend in atto nella domanda turistica mondiale, che negli ultimi anni evidenzia da parte dei viaggiatori la ricerca di un’esperienza culturale creativa e partecipativa. In quest’ottica, cresce l’interesse per l’enogastronomia, quale elemento individuante il patrimonio culturale di un luogo. Sia per la sua stretta connessione con il territorio di produzione, sia per le tradizioni locali e le persone che vi abitano.