Mastercard, travel: in Italia la ripartenza trainata dal turismo locale

Dopo un 2020 caratterizzato dalla sospensione di gran parte dei voli a causa della pandemia, tornare a viaggiare sembra essere un desiderio condiviso da molti per l’anno in corso, nonostante le numerose incognite. A rivelarlo è la ricerca ‘Recovery Insights: Ready for Takeoff?’ condotta dal Mastercard Economics Institute, che ha l’obiettivo di offrire una panoramica sui principali trend di viaggio in Italia e nel mondo.

Nonostante la ripresa dei viaggi internazionali appaia ancora poco omogenea nel mondo, nell’ultimo anno 1 Paese su 5 ha raggiunto la quasi totalità delle prenotazioni di voli nazionali – esattamente il 90% – rispetto ai livelli pre-pandemici. Nel caso specifico dell’Italia, il numero di prenotazioni di voli nazionali hanno addirittura superato i livelli pre-pandemia (103%), attestati a fine 2019, mentre tarda la ripresa di quelli internazionali ferma al 46%.

Secondo il Mastercard Economics Institute, che si basa sulle transazioni anonimizzate e aggregate avvenute attraverso il network di Mastercard, a guidare la ripartenza del settore turistico in Italia sono coloro che scelgono di viaggiare per piacere (57%), sebbene i viaggi business continuino ad essere molto popolari tra i nostri connazionali (52%).

Continua a dominare la forte domanda di viaggi su strada, con una crescita della spesa per la benzina in tutto il mondo del +13%, superando il picco del 2019. In Italia, sempre più persone scelgono di viaggiare in tutto il paese in auto, evidenziando un trend interessante legato al turismo di prossimità con la riscoperta dei piccoli borghi e delle eccellenze nostrane.

Una tendenza che è in netto aumento anche a livello internazionale, dal momento che sempre più persone stanno scegliendo di viaggiare e andare alla scoperta del proprio Paese in auto. Tuttavia, prosegue lo studio, anche le prenotazioni di viaggi internazionali segnano un miglioramento: a maggio 2021 le prenotazioni globali di voli leisure internazionali sono cresciute 4,5 volte più velocemente rispetto ai mesi precedenti, con un numero di prenotazioni quasi doppio rispetto a quello di gennaio.

Più lenta infine la ripresa dei viaggi d’affari internazionali, in ritardo di circa quattro mesi rispetto ai viaggi di piacere. Ci sono però alcuni timidi segnali di ripresa, con le prenotazioni di viaggi aziendali in Australia che hanno raggiunto quasi l’80% dei livelli pre-pandemia. Mentre, negli Stati Uniti, i viaggi aziendali domestici sono tornati ad essere poco più della metà rispetto ai livelli medi del 2019.