Mediterraneo rinnovabile, la campagna di Greenpeace

Con Solarnia, Solar Paradise, Greenpeace ha "inventato" un'isola ideale, in cui l'energia è totalmente prodotta da fonti rinnovabili

Il Mediterraneo deve essere rinnovabile. Basta con i generatori diesel che producono energia (in Italia succede al Giglio, Lampedusa e Pantelleria), sì allo sfruttamento dell’energia del sole e del vento. È partita Solarnia, Solar Paradise, campagna di Greenpeace che oltre al nostro Paese coinvolge Croazia, Grecia e Spagna. Obiettivo dell’iniziativa, far sì che il Mare Nostrum diventi il paradiso dell’energia rinnovabile. Per questo è stata “inventata” un’isola ideale, Solarnia, nella quale l’energia viene prodotta dal sole e dal vento, senza petrolio e senza trivelle. Un isola da trasformare in realtà, firmando la petizione lanciata dall’organizzazione indipendente. “Gli italiani non sanno – ha detto Luca Iacoboni, responsabile della campagna Energia e clima di Greenpeace Italia – che pagano di tasca propria oltre 60 milioni di euro all’anno per finanziare l’energia delle isole minori, che viene prodotta con il petrolio ma potrebbe derivare al 100% da fonti rinnovabili”. Un obiettivo possibile e non un’utopia, come dimostra il caso dell’isola di El Hierro, alle Canarie, che produce il 100% del proprio fabbisogno energetico da fonti rinnovabili.