Meno restrizioni sui viaggi per turismo: proposta Ue

Europa Raising of the flags - Opening ceremony.

La Commissione europea ha proposto agli Stati membri di allentare le attuali restrizioni sui viaggi non essenziali nell’Ue, tra cui ci sono quelli per motivi turistici. Il provvedimento dell’Esecutivo comunitario sarà presentato mercoledì 5 maggio agli ambasciatori dei 27 Paesi Ue, con l’obiettivo di fare in modo che la proposta entri in vigore a giugno.

In particolare, sottolinea la nota di Bruxelles, si dovrebbe consentire l’ingresso nell’Unione per motivi non essenziali non solo a tutte le persone provenienti da Paesi con una buona situazione epidemiologica, ma anche a coloro che hanno ricevuto l’ultima dose raccomandata di un vaccino autorizzato dall’Ue almeno 14 giorni prima del loro arrivo. Secondo la proposta della Commissione europea, l’ingresso sarà permesso a quanti sono stati pienamente vaccinati con sieri riconosciuti dall’Ema o elencati nella lista di emergenza dell’Organizzazione mondiale della sanità (tra questi, non figura il russo Sputnik).

“È tempo di rilanciare l’industria del turismo e di riavviare le amicizie frontaliere in sicurezza – ha commentato in un post su Twitter la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen – Proponiamo di accogliere nuovamente i visitatori vaccinati e quelli provenienti da Paesi con una buona situazione sanitaria. Ma se emergono varianti dobbiamo agire in fretta: proponiamo un meccanismo di freno d’emergenza Ue“.

Inoltre, sono stati indicati precisi parametri da rispettare: i Paesi di provenienza devono avere un tasso di notifica pari a 100 su 14 giorni, su 100 mila persone, verranno analizzate le percentuali dei test condotti, i tassi di positività e le tendenze. Sulla base di questi elementi sarà, dunque, stilata una lista. Per entrare nell’Ue saranno ancora richiesti, inoltre, test ed eventuali periodi di quarantena.

La Commissione punta ad includere nell’elenco dell’allentamento delle restrizioni un discreto numero di Paesi, tra cui rientrerà Israele, e probabilmente anche Regno Unito e Stati Uniti.