Moretti contro tutti

Messe da parte, almeno momentaneamente, le polemiche sugli stipendi dei manager pubblici e, quindi, anche del suo, l’Amministratore delegato del gruppo Fs Mauro Moretti si è trovato oggi, nel corso del convegno sul trasporto pubblico locale tenutosi a Roma, a fronteggiare nuovi attacci.

Il primo arriva dalla Commissione europea, che ha avviato “un’indagine approfondita per valutare se alcune compensazioni per obblighi di servizio pubblico e il trasferimento a titolo gratuito di asset nell’ambito del mercato italiano del trasporto ferroviario di merci sono compatibili con le norme Ue in materia di aiuti di Stato”. Inoltre “la Commissione esaminerà se le misure in questione hanno conferito un vantaggio economico selettivo a Trenitalia o ad altre società del gruppo a scapito dei concorrenti”.  Sotto la lente di Bruxelles quindi il trasferimento a titolo gratuito di alcuni asset dell’infrastruttura e le compensazioni che Trenitalia riceve dal 2000 per l’adempimento di obblighi di servizio pubblico nel settore del trasporto merci. Due iniziative “dovute” ma che non fanno sussultare Moretti: “Noi siamo non sereni, ma tranquilli visto che essere sereni non porta molto bene”.

Altre due polemiche sono invece molto nostrane: la prima con il ministro Lupi che accusa Moretti di voler la quotazione in Borsa; “ma io non ho mai proposto la quotazione – ha spiegato Moretti -. Non so perché il ministro Lupi abbia riportato a me il desiderio di quotazione, io sto facendo quello che il Mef mi sta chiedendo: mettere in chiarezza i conti per poi poter decidere che fare”.

La seconda polemica è con uno dei maggiori azionisti del principale concorrente di Trenitalia, Ntv di Diego Della Valle, che ha preso l’abitudine ultimamente di pontificare a destra e a manca, “dimenticandosi” di guardare in casa propria; la stessa Ntv ma anche in altre realtà del gruppo.  La risposta di Moretti al suo attacco sui treni dei pendolari è stata la presentazione del  nuovo convoglio chiamato Jazz, un rotabile realizzato da Alstom nei centri di Savigliano, Bologna e Sesto San Giovanni. Il treno è parte di una commessa di 70 convogli per un valore di 470 milioni. “ma c’è un problema di risorse, soprattutto se ci sono “clienti” che ci pagano dopo due anni – ha detto Moretti -. Noi abbiamo investito 3 miliardi in nuovi treni. Ma dallo Stato non è arrivato nulla”.