La nuova rivoluzione digitale a eMetrics

Jim Sterne, presidente della Digital metrics Association, all'evento eMetrics di Milano

Sbarca per la prima vola in Italia, grazie a Business International, società di Fiera Milano Media, eMetrics, l’evento internazionale che misura le metriche da applicare al mondo digitale. A introdurre il primo dei 4 keynote internazionali previsti, Paolo Zanzottera, ceo di Bizonweb e membro del board di ShinyStat; “42 relatori, 20 sessioni formative e 4 keynote professionali per un evento che ci aiuta a capire le metriche digitali”. E per questa ragione ad aprire la prima giornata ha parlato Jim Sterne, presidente della Digital metrics Association e co-founder dell’evento eMetrics, presentato da Zanzottera come il “Gandalf delle metriche”.

Un evento che nasce nel 2002 a Santa Barbara, dove vive Jim, e che in seguito ha spinto la fondazione,  nel 2005, dell’associazione delle metriche digitali: “Ci troviamo davanti a una nuova rivoluzione. Gente come Rockfeller o Carnegie ha cavalcato quella industriale dell’800, quella informatica degli anni ’80 e ’90è stata appannaggio di personaggi quali Steve Jobs e Bill Gates, poi negli anni 2000 è stata la volta dell’eCommerce e della nuova comunicazione online, quindi dei Jeff Bezos, dei Brin&Page o dei Mark Zuckerberg – spiega Sterne -. Ora è la volta della rivoluzione dei data analyst, grazie ai quali le aziende potranno investire in modo oculato e trovare i giusti consumatori per il proprio prodotto”.

Chi sarà quindi il nuovo Steve Jobs di questa ennesima rivoluzione digitale? “Conoscenza dei dati. La loro provenienza e la loro segmentazione – dice Sterne -. Capacità di utilizzare i tools più adatti per analizzare i dati in proprio possesso, creare modelli analitici e formulare previsioni. Capire e risolvere i problemi. Infine saper maneggiare l’arte dell’analisi e comunicarla nel modo migliore. Chi saprà maneggiare al meglio tutto ciò vincerà questa partita”. Per Sterne, quindi, per diventare un data analyst da “un milione di dollari” serve; “conoscenza, certamente, ma anche immaginazione e intuizone”. E il settore del turismo è uno di quelli in cui c’è più bisogno di figure di questo tipo, visto la mole di big data che si trovano in Rete, riguardante prenotazioni, recensioni, navigazioni di siti, touchpoint, diversi per decidere che viaggio fare. Per far diventare il web sempre più un alleato del settore.