Osservatorio Europcar: il turismo torna a crescere. E il futuro è accessibile

Secondo l’Osservatorio Europcar, il target del turismo accessibile comprende senior, persone con disabilità, famiglie numerose, con bambini piccoli e persone con viaggiano con animali al seguito

Quest’anno il 54% degli italiani (+ 8% rispetto al 2014) andrà in vacanza. I dati dell’undicesimo Osservatorio Europcar, realizzato con l’istituto di ricerca Doxa, indicano che i livelli sono ritornati a quelli precedenti la crisi. Insomma, è ufficiale: siamo in piena ripresa, anche se il dato positivo è in parte attenuato dalla contrazione del periodo di vacanza. Dedicato quest’anno al tema dell’accessibilità, l’Osservatorio si concentra sui bisogni delle famiglie numerose, di chi ha bambini piccoli, ma anche di chi viaggia con un disabile o porta con sé un animale domestico: un target pari al 16,4% delle famiglie italiane, che se trovasse sul territorio servizi adeguati genererebbe un impatto diretto sul PIL di 11,7 miliardi di euro e una spesa indiretta, incluso l’indotto, di 27,8 miliardi di euro.

Nel dettaglio, il valore relativo ai turisti con disabilità e ai senior con problemi di accessibilità sono in linea con quelli europei e sono un numero decisamente consistente, pari a 4,2 milioni di persone (2,8 i senior e 1,4 circa i turisti con disabilità). Ma stupisce il dato delle famiglie numerose e con bambini piccoli, nonché quello dei turisti con animali al seguito: non solo rappresentano il 50% del target che richiede una maggiore accessibilità, ma sono anche coloro che, a differenza di anziani e disabili, riscontrano durante le loro vacanze atteggiamenti di incomprensione, se non addirittura ostili.

“Contrariamente al luogo comune che vede l’Italia non al passo con il panorama europeo – fa notare Nicola Fabbri, l’economista e docente dell’Università Bocconi che ha partecipato alla presentazione dell’Osservatorio a Milano – la nostra offerta non ha nulla da invidiare a quella degli altri Paesi del Vecchio Continente. I prodotti ci sono, ma invece manca l’organizzazione e l’informazione, che permetterebbero di risolvere problemi come quello legato al fatto di andare da un luogo all’altro e di reperire qui i servizi necessari”. Il tutto nonostante l’ampio ricorso al web, come risulta dal fatto che ben il 64% dei turisti accessibili organizzi le proprie vacanze consultando internet.

Un altro luogo comune da sfatare è quello che vede il turismo accessibile come turismo abitudinario, per la serie ogni anno nello stesso posto, sempre. “Il turismo accessibile è un turismo di scoperta – dice ancora Fabbri -: ben il 39% dichiara di volersi recare in una località completamente nuova”. Altra notizia positiva, l’attenzione a chi ha particolari esigenze di accessibilità, un’attenzione che il 49% del target ha giudicato in crescita.

Turismo accessibile a parte, dove e come andranno in vacanza gli italiani quest’estate? Innanzitutto in Italia (ha risposto così il 74% degli intervistati, contro il 18% che si recherà all’estero) e in particolare in Puglia, Toscana e Calabria. Oltre un terzo degli italiani (il 68%) sceglierà il mare, preferenza seguita a distanza da montagna e collina (13%) e dalle città d’arte (11%, con un balzo di 5 punti rispetto al 2014 grazie soprattutto all’effetto Expo). Quanto al mezzo di trasporto, continua a crescere l’auto, indicata dal 67% degli intervistati e seguita dall’aereo, con il 21%.