A Palermo è nato RimborsamiTu, il portale siciliano dei rimborsi aerei

In aeroporto, soprattutto in piena estate, può succedere di tutto: dal volo cancellato a un imbarco in ritardo che annulla una coincidenza, dai bagagli smarriti all’overbooking…e proprio per risolvere questo genere di problemi è nato RimborsamiTu, il portale giuridico sicliano dei rimborsi aerei. Perché oltre ai danni subiti in aeroporto, la fase peggiore inizia subito dopo, quando si tenta di contattare la compagnia aerea per ottenere il rimborso dovuto e ci si imbatte in call center irraggiungibili, procedure farraginose, mancanza di informazioni. Tanto che nella sola Sicilia, riporta la Repubblica, i rimborsi non richiesti ammontano a una cifra tra gli 8 e i 9 milioni di euro.

Non è un caso dunque che il portale sia stato contattato già da centinaia di viaggiatori che cercano una tutela contro le compagnie aeree. RimborsamiTu nasce quindi come un portale di informazione giuridica, come spiega a La Repubblica Leonardo Monteleone, uno dei 3 ideatori del sito: “Noi non facciamo altro che studiare il caso e verificare con i passeggeri se il disagio subito rientra tra le ipotesi previste dalla normativa europea”. Dal 2004 la normativa internazionale in materia stabilisce infatti che ogni passeggero ha due anni di tempo per chiedere un rimborso, anche in caso di ritardi aerei di (almeno) 3 ore. Pochissimi però conoscono il regolamento 261/04, e né le istituzioni né le compagnie aeree, che grazie a questa mancata conoscenza hanno un grossissimo risparmio, lo diffondono tra i passeggeri. La disciplina prevede una compensazione che può variare da un minimo di 250 a un massimo di 600 euro, ed è facile intuire quanto sarebbe gravoso per le compagnie se tutti i passeggeri che ne hanno diritto chiedessero il rimborso dovuto. Ma spesso i viaggiatori che si rivolgono al portale sono increduli quando viene loro comunicato che hanno diritto a tali somme, anche per biglietti scontati pagati pochi euro. E con RimborsamiTu il passeggero non paga nulla per la pratica, perché le spese legali sono a carico della compagnia.