In Lombardia non c’è solo la Regione a voler regolarizzare le attività di home sharing: ieri su Metro l’assessore al Lavoro del comune di Milano Cristina Tajani ha spiegato come Palazzo Marino stia lavorando a un accordo con il principale player del settore: Airbnb.

Così mentre da una parte il Pirellone, con la nuova legge regionale, ha ufficializzato l’attività di “host” sottoponendola agli obblighi di comunicazione alla questura e al versamento per gli ospiti della tassa di soggiorno, dall’altra il comune di Milano si prepara a portare in giunta un accordo che potrebbe essere in conflitto con il testo regionale.

Il patto prevede infatti la raccolta della tassa di soggiorno direttamente da parte di Airbnb, cosa che comunque potrebbe facilitare le transazioni rispetto alle modalità individuate dalla Regione. In più, come accade in altre città come San Francisco, si prevede che gli host forniscano informazioni sulle attività culturali in città mentre Airbnb avrebbe il compito di strutturare attività di alfabetizzazione digitale.

In pratica Airbnb, spiega Cristina Tajani, dovrebbe organizzare corsi per “Insegnare a quegli anziani che hanno un paio di stanze libere a utilizzare un pc per offrirsi come host. È un modo per allargare la platea digitale, combattere la solitudine e creare un circolo economico”.