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Per il 65% dei ragazzi della Generazione Z i viaggi sono al primo posto tra le priorità di spesaERT

Gli appartenenti alla Generazione Z (nella fascia di età tra i 16 e i 24 anni) stanno entrando nel mondo degli adulti, saranno decisivi per il futuro e non vedono l’ora di scoprire il mondo. Si è già parlato molto di questa generazione e di come si comporterà, ma cosa hanno da dire i diretti interessati? In un mondo sempre più connesso, viaggiare è più accessibile che mai: Booking.com ha condotto uno studio mondiale su oltre 22.000 partecipanti in 29 mercati. La ricerca raccoglie informazioni sui viaggiatori della Generazione Z*, concentrandosi non solo sui loro programmi futuri ma anche sulle loro aspirazioni in generale.

Avventura e ambizione

Anche se molti appartenenti alla Generazione Z si stanno affacciando solo ora al mondo degli adulti, sicuramente sanno già cosa vogliono in fatto di viaggi:

Viaggiare da soli

Molti giovani iniziano a scoprire il mondo insieme alla famiglia, e i due quinti (42%) degli appartenenti alla Generazione Z dichiara di farlo soprattutto per motivi economici. Ma la voglia di “lasciare il nido” è forte, proprio come quella di viaggiare da soli.

Bucket list già pronta

Oltre i due terzi (69%) degli appartenenti alla Generazione Z ha già una bucket list (ovvero una lista dei posti da vedere almeno una volta nella vita), e la percentuale sale al 74% tra le intervistate donne (rispetto al 64% degli uomini).

I motivi per avere una bucket list sono vari:

Avere una bucket list non indica solo la voglia di visitare posti nuovi, ma fornisce anche uno spaccato più dettagliato sul modo di viaggiare della Generazione Z. Il 31% dei giovani della Generazione Z che non hanno una bucket list hanno indicato questi motivi per aver scelto di non crearla:

Viaggi vs. obiettivi nella vita

La Generazione Z è cresciuta in un mondo caratterizzato da un decennio di instabilità economica e finanziaria, quindi per loro è più che naturale pensare al futuro con un occhio di riguardo al portafoglio, in particolare per quanto riguarda le spese per i prossimi cinque anni.

Sei su dieci (60%) tra gli appartenenti alla Generazione Z pensano che valga sempre la pena investire in un viaggio e infatti la voce “viaggiare e vedere il mondo” è al primo posto tra le priorità di spesa (65%) degli intervistati. Al secondo posto troviamo i risparmi per le spese più importanti della vita (ovvero la casa), mentre l’acquisto di beni materiali è all’ultimo posto.

Priorità della Generazione Z

Per quanto riguarda il modo in cui la Generazione Z vuole investire i propri soldi, viaggiare è al primo posto su una scelta di sette opzioni, risultando quindi più importante in particolare rispetto all’acquisto di beni materiali o di esperienze immediate. Viaggiare è una priorità rispetto a voci come mobili, moda e vestiti, tecnologia e gadget, ristoranti, centri benessere e trattamenti estetici.

Modalità out of office attivata

Sia che stiano ancora cercando di capire cosa vogliono fare da grandi o che siano già entrati nel mondo del lavoro, il concetto di “carriera” è ancora relativamente nuovo per la Generazione Z, quindi non sorprende che la voce “trovare lavoro” sia stata eletta come esperienza di vita più importante in assoluto (80%). In futuro quindi i datori di lavoro dovrebbero prendere in considerazione il fatto che per il 54% degli intervistati la possibilità di viaggiare per lavoro e scoprire nuove culture ha un ruolo importante nella scelta di un’offerta d’impiego.

“È emozionante vedere come da questa ricerca emerga la determinazione della Generazione Z a viaggiare e come, nonostante la giovane età, questa prima generazione di nativi digitali abbia già identificato molte delle mete che visiteranno in futuro”, dichiara Ram Papatla, Vice President delle Global Experiences di Booking.com. “La loro facilità nell’uso della tecnologia si sposa benissimo con la nostra ambizione di imparare sempre qualcosa di nuovo e fornire un’esperienza di viaggio sempre più semplice e connessa. Vogliamo aiutare i viaggiatori di tutte le età a vivere al massimo ogni avventura, usando la tecnologia come una risorsa preziosa, piuttosto che un ostacolo. E sappiamo bene quanto questo aspetto sia apprezzato dalla Generazione Z”.