Anche Poste (con Mistral) apre il dossier Alitalia

Un B737 di Mistral Air, società controllata da Poste Italiane

Sarà per il fitto scambio di lettere, sarà perché le Poste, malgrado tra poco avverrà una parziale privatizzazione, è proprietà dello Stato o, perché, a detto del vecchio ad Sarmi, “ci sono sinergie interessanti che potremmo mettere in campo”, ma ora la scoietà guidata da Francesco Caio si trova sul tavolo il dossier Alitalia. Che sembra avviarsi a una soluzione.

Durante il cda di ieri Caio ha sottolineato come “ogni ulteriore investimento sarà valutato sulla base di un’attenta analisi dei ritorni economici e finanziari associati al piano industriale, della struttura societaria dell’accordo e della valorizzazione della nostra quota azionaria”. “Ho aggiornato il consiglio sul dossier Alitalia sulla base delle informazioni finora fornite dall’azienda sul negoziato con Etihad – ha poi aggiunto Caio -. L’interesse di Poste Italiane è legato alle sinergie industriali e commerciali, soprattutto nel settore della logistica. L’alleanza di Alitalia con un partner industriale crea le premesse per un suo rafforzamento”.

Intanto Caio frene, almeno per quest’anno sulla parivatizzazione, perché vuole metetre uomini fidati ai postidi comando delle 10 società controllato con il management in scadenza. Tra cui la compagnai Mistral Air, interessata alle “famose sinergie” con Alitalia-Etihad e, come detto durante il cda, ai servizi logistici, affidati a Gabriele Sigismondi che , in questa nuova veste, avrà tra l’altro il compito di coordinare società come Sda Express, Mistral Air appunto e il Consorzio logistica pacchi.