Ricerca GBTA – HRS: controllare conviene. Le aziende potrebbero risparmiare di più sulle tariffe alberghiere

GBTA Foundation, divisione della Global Business Travel Association addetta alla formazione, in collaborazione con HRS Global Hotel Solutions, ha condotto uno studio per comprendere se, e come, i travel manager eseguono audit delle tariffe degli hotel per verificare l’esistenza di incoerenze in merito alle tariffe alberghiere caricate. E dal sondaggio emerge che l’86% dei travel manager esegue audit delle informazioni contrattuali negoziate con gli hotel, il 6% lo fa mensilmente e il 4% settimanalmente. Tra le aziende che eseguono con regolarità l’audit, il 52% si serve di risorse interne e controlla le tariffe manualmente, il 38% esternalizza il controllo alla propria TMC, il 15% al proprio hotel solution provider, e l’11% ad altri consulenti terzi. Inoltre, il 16% delle aziende fa affidamento sulle segnalazioni degli stessi hotel e il 36% chiede ai viaggiatori di comunicare i casi in cui le tariffe sono errate.

Un audit su 6 (il 17%) però rivela discrepanze tra le informazioni negoziate nell’hotel procurement e quelle che appaiono nel sistema, e per quanto riguarda le differenze di prezzo rilevate, le aziende pagano in media un costo del 14% superiore rispetto a quello negoziato. Le discrepanze più importanti si segnalano nell’area Latam (18%), mentre le aziende negli Stati Uniti e nell’area Apac pagano mediamente il 14% in più, e quelle nell’area Emea l’11% in più. Tra coloro che non eseguono audit delle tariffe, invece, il 42% dichiara che il motivo risiede nella mancanza di risorse interne, mentre il 16% afferma di non avere budget sufficiente per esternalizzare questa attività. Inoltre, il 38% fa affidamento sulla propria TMC per la verifica delle tariffe, il 32% si affida all’hotel e il 17% ritiene che l’esecuzione di tali audit non abbia un impatto significativo sulle tariffe.