Ricerca Hostelworld: le esperienze di viaggio fondamentali per trovare lavoro

Viaggiare rende le persone più
Viaggiare rende le persone più "assumibili" per un lavoro: lo rivela una ricerca di Hostelworld

Le esperienze di viaggio sono importanti per trovare lavoro, lo conferma una ricerca di Hostelworld, la piattaforma per la prenotazione di ostelli. Se il 94% dei datori di lavoro italiani afferma che le esperienze di viaggio rendono un candidato molto più appetibile, secondo la ricerca condotta da Hostelworld in nove Paesi, più di 8 adulti italiani su 10 (85%) affermano la stessa cosa: viaggiare aiuta a trovare lavoro più facilmente.

Tra le ragioni principali che rendono il viaggio un aspetto importante nella scelta di un candidato vi è infatti la capacità che offre il viaggio come visione più globale della vita (39%), la capacità che il viaggio offre in termini di adattamento a situazioni sconosciute (33%), l’aumento delle abilità di comunicazione (31%) e l’aumento della fiducia (31%). Inoltre, 7 italiani su 10 che hanno maturato esperienze di viaggio nella propria vita (70%) ammettono che queste sono state fondamentali nel capire meglio che tipo di carriera avrebbero voluto intraprendere, e quasi due terzi (61%) ha confermato che i viaggi hanno poi influenzato il rispettivo percorso professionale.

“Sappiamo che per alcune persone la propria carriera può essere una barriera per dedicare parte della propria vita al viaggio e parliamo sia dei più giovani all’inizio dell’attività lavorativa sia degli adulti magari alle prese con mutui e altre spese – spiega Feargal Mooney, ceo di Hostelworld – ma la nostra ricerca dimostra come questi aspetti non sono di fatto degli ostacoli al viaggio –  continua Mooney – tanto che le competenze e l’apertura mentale che poi si riescono a ottenere durante un viaggio ripagano proprio in ambito lavorativo”. Molti degli italiani intervistati ha anche beneficiato di esperienze specifiche effettuate all’estero, tanto che il 69% ha confermato che il viaggio si è trasformato in un periodo lavorativo in attesa del rientro in Italia, garantendosi, per il 51% dei casi, una successiva assunzione nel proprio Paese.