Ryanair, Brexit pesa sui conti: profitti in calo nel terzo trimestre

Ryanair

Brexit pesa sui conti di Ryanair e nel terzo trimestre calano i profitti. L’indebolimento della sterlina in seguito del referendum su Brexit pesa sull’utile netto di Ryanair, che nel 3° trimestre dell’esercizio 2016-2017 vede scendere il profitto a 94,7 milioni di euro, con una diminuzione dell’8% rispetto ai 102,7 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. “Le tariffe sono scese anche se la compagnia continua ad aumentare il traffico passeggeri”, commenta in una nota Michael O’Leary, ad di Ryanair Holding. Dal 1° ottobre al 31 dicembre 2016, a fronte di un aumento del traffico del 16% (28,8 milioni di persone trasportate), i biglietti sono infatti costati in media 33 euro, cioè il 17% in meno anno su anno. Il tutto per una crescita dei ricavi solo dell’1%, pari a 1,36 miliardi di euro. Questo nonostante la compagnia nel 2016 abbia lanciato circa 100 cento nuove linee e abbia aperto 5 nuovi hanger ad Amburgo, Norimberga, Bucarest, Praga e Vilnius.

Sulla compagnia oltre al calo della sterlina, e a una sovracapacità generale del trasporto aereo europeo rispetto alla domanda, pesa anche l’instabilità politica in Nord Africa e Turchia, che ha indebolito la richiesta di viaggi verso le mete turistiche locali.

“Ci aspettiamo che l’incertezza post Brexit, la sterlina debole e il trasferimento di capacità di trasporto da Turchia, Egitto e Nord Africa a Spagna e in Portogallo continuino a mettere una pressione al ribasso sui prezzi per il resto di questo anno”, aggiunge O’Leary. Per il 4° trimestre dell’esercizio fiscale al 31 marzo Ryanair prevede infatti un calo delle tariffe del 15%, nonostante il la low cost irlandese abbia confermato le guidance su un utile netto per l’intero esercizio tra 1,3 e 1,35 miliardi di euro. E nonostante nel 2016 sia divenuta la prima compagnia aerea europea, battendo il record di 117 milioni passeggeri trasportati.