A partire da ottobre Ryanair chiuderà le basi di Alghero e Pescara e taglierà tutti i voli da Crotone.
Saranno cancellate in totale 16 rotte pari al 60% del traffico dello scalo sardo, il 70% di quello abruzzese e il 100% dei voli operati dalla città calabrese. L’impatto sarà di 800mila clienti e oltre 600 posti di lavoro persi, riassunti nel seguente schema.

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La decisione è stata giustificata con l’aumento delle tasse aeroportuali italiane di circa il 40% (da €6,50 a €9) per ciascun passeggero in partenza dall’Italia dal 1°gennaio di quest’anno. Una manovra che, come ha denunciato Ryanair stessa nella conferenza stampa di ieri, andrà a coprire il fondo per la cassa integrazione degli ex piloti Alitalia.

Per questo motivo Ryanair spiega di non aver avuto altre scelte a disposizione se non quelle di

* spostare aeromobili e posti di lavoro Ryanair fuori dall’Italia verso altre basi Ryanair in Spagna, Grecia e Portogallo (dove non vengono addebitate tali tasse per passeggero)
* chiudere le sue basi di Alghero e Pescara e cancellare tutti i voli da Crotone a partire da ottobre
* tagliare rotte e traffico da e verso altri aeroporti Italiani
* spostare la capacità dagli aeroporti regionali a Roma e Milano

A chi conosce le vicende sarde di Ryanair la posizione potrà apparire in parte strumentale ad una decisione che era già nell’aria ma che pone comunque un problema reale sulla competitività dell’offerta aeroportuale italiana dove è la presenza o meno di Ryanair a giustificare l’operatività degli scali più piccoli.

Secondo il CCO di Ryanair David O’Brien: “Questo aumento della tassa danneggerà seriamente il turismo italiano, particolarmente presso gli aeroporti regionali dove Ryanair porta milioni di visitatori ogni anno, contribuendo all’economia locale per milioni di euro attraverso turisti alto spendenti, supportando migliaia di posti di lavoro. Infatti, in un momento in cui la disoccupazione giovanile supera il 40%, il turismo è uno dei pochi settori che può stimolare la rapida creazione di posti di lavoro per i giovani delle regioni d’Italia”.

“L’Italia – prosegue O’Brien – si è resa poco competitiva e meno attrattiva per le compagnie aeree e i turisti e poiché sempre più clienti evitano quest’anno il Medio Oriente e il Nord Africa per prenotare vacanze nel Mediterraneo. L’Italia consegnerà un’opportunità d’oro per la crescita alle destinazioni in Spagna, Portogallo e Grecia che hanno costi minori per il turismo. Ryanair fa appello al Governo Italiano affinché elimini questo dannoso aumento della tassa e ha richiesto con urgenza un incontro con il Governo nello sforzo di salvare il turismo, il traffico e i posti di lavoro in Italia.”