Il dopo schianto Egyptair: come cambia la mappa dei viaggi internazionali

Egitto
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Come cambia la mappa delle vacanze dopo lo schianto del volo Egyptair? “Quell’aereo potrebbe essere la pietra tombale del turismo egiziano per alcuni anni a venire”, spiega Raffaello Zanini, fondatore del portale Planethotel.net, in un lungo post apparso su Il Sole 24 Ore. Ma non è solo l’Egitto a subire gravi conseguenze dagli attacchi terroristici. Tunisia, Turchia e Marocco vengono abbandonati dai TO internazionali e dalle compagnie aeree. E l’Europa (a partire da Parigi) subirà anch’essa un calo di presenze turistiche da oltreoceano. Perché “visti da Los Angeles, o Boston, Cairo, Parigi e Bruxelles sono più o meno nella stessa regione, che è quella del Mediterraneo” scrive Zanini

E per il turismo diretto al mare? La prospettiva dei flussi, secondo il fondatore di Planethotel.net, cambierà probabilmente per i prossimi 3-5 anni. Se per i francesi le vacanze al mare erano sinonimo di costa sud o Tunisia, Marocco ed Egitto, ora vengono ricollocate in Spagna e Italia. Quanto ai russi è finito il periodo in cui atterravano a Rimini: i gravi problemi economici in patria spingono i russi in Crimea e nella Bulgaria, destinazioni tranquillizzanti a un costo ridotto. Anche inglesi, tedeschi e i turisti dei paesi nordici in generale, si ‘trasferiscono’ verso destinazioni a loro più note. Come la Spagna, che quest’anno farà un vero boom, l’Italia, (Sicilia e Sardegna in primis, e Puglia), la Grecia, la Croazia, e la costa adriatica orientale. In questo quadro, secondo Zanini, ci guadagnano i viaggi a lungo raggio verso USA, Messico e Cuba. O le crociere nel Mediterraneo che, oltre a costituire un fenomeno a sé, sono un ulteriore motivo di crescita turistica per alcune zone a sfavore di altre.

E l’Italia? Risponde Giuseppe Pagliara, amministratore delegato di Nicolaus Tour di Ostuni, per cui si profila un’importante opportunità, nonostante, a differenza della Grecia, in Italia manchi il prodotto internazionale. “Il nostro prodotto – spiega Pagliara – è fatto a misura degli italiani, mentre gli albergatori dovrebbero sviluppare hotel più accoglienti per l’ospite straniero (ristorazione, animazione), ma anche risorse che parlino le lingue”. Risponde ancora Pagliara: “Quasi tutti  gli hotel hanno bisogno di restyling, in un momento però in cui mancano le risorse economiche per ristrutturare”. E sulle dimensioni “Servono villaggi di 300 camere, a un’ora all’aeroporto; per ogni mercato servito occorrono almeno 80/100 camere in modo che si possa riempire l’aereo che porta i turisti e offrire una struttura di accoglienza adeguata”.