La Scuderia Enit di Radaelli: “Noi come una Formula 1”

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Cristiano Radaelli, Commissario Straordinario dell'Enit

Un’organizzazione di squadra e tempi scattanti da Formula 1. Ma non solo. Anche un’Agenzia che funzioni come una multinazionale (con 23 sedi all’estero e una centrale a Roma), che si sappia muovere in un mercato competitivo e il cui il management “sia valutato per il numero dei turisti che riesce ad attirare in Italia e di conseguenza per quanto valore e posti di lavoro crea nel Belpaese”. E’ il profilo della nuova Enit disegnato nel corso di un’intervista all’ANSA dal commissario straordinario Cristiano Radaelli, all’approssimarsi del 28 novembre, data di scadenza del suo mandato.

Per Radaelli, i centocinquanta giorni alla guida dell’Agenzia italiana hanno portato alla convinzione che per il turismo è necessaria una rivoluzione organizzativa e culturale, tenendo fisso l’obiettivo di arrivare preparati all’appuntamento di Milano con l’EXPO.
Per questo il commissario straordinario ha presentato (in anticipo sui tempi) al ministro del Turismo Dario Franceschini lo statuto per la conversione di Enit da ente pubblico a ente pubblico economico, testo già approvato dal ministero dei beni culturali e in fase di valutazione del consiglio dei ministri.
“Gli altri compiti che la legge prevedeva – ha spiegato Radaelli nell’intervista all’Ansa – erano la messa in liquidazione di Promuovitalia, che è stata fatta, e la nuova organizzazione dell’Enit trasformata, che è stata presentata ai dipendenti e ai sindacati. Ora dopo l’approvazione dello Statuto ci sarà la selezione del personale di Enit, dato che alcuni potrebbero decidere di non partecipare al progetto della nuova agenzia (dove avranno un contratto di tipo civilistico) e di rimanere nella funzione pubblica. La pianta organica sarà di 140 persone in Italia (dalle 80 di oggi) e manteniamo le 100 all’estero, senza nessun taglio nel mondo”.

Toccherà ora al Governo provvedere alla nomina del nuovo cda dell’Agenzia, composto da presidente e due consiglieri. “I ruoli più operativi – indica Radaelli – saranno assegnati a un amministratore delegato e poi un numero limitato di direttori. Uno si occuperà dell’area comunicazione che comprenderà anche tutta quella da sviluppare tramite i social e il web e che aggregherà anche la gestione del portale Italia.it. Un altro sarà al timone di una promozione non più solo legata alle destinazioni ma anche ai cluster turistici come il mare, il turismo culturale, il congressuale, il cicloturismo e a progetti speciali e trasversali”.
Attenzione anche sull’area che deciderà l’attuazione delle strategie che avrà voce in capitolo sull’osservatorio nazionale del turismo e definirà gli accordi strategici di alto livello con i vettori.

Quella del futuro sarà quindi un’Enit che non fungerà solo da sportello informazioni ma che andrà a cercare i turisti per portarli in Italia. “In questo momento – ha precisato Radaelli nell’intervista – c’è un forte sbilanciamento verso la promozione tradizionale e facciamo pochissimo sul digitale e nella promo-commercializzazione, quindi bisogna dare una decisa sterzata e avere una presenza molto più aggressiva. Bisogna dare la possibilità di scaricare applicazioni dal sito anche perché da esse è possibile capire cosa interessa il turista. E farlo passare alla prenotazione e all’acquisto. Con il ministero stiamo sviluppando diverse cose e alcune andranno in porto nel giro di qualche settimana in tempo per l’Expo”. Ma questo non vuol dire assolutamente abbandonare la promozione tradizionale ma anche qui serve un cambio di marcia. “In passato si è partecipato a molte fiere generaliste mentre ora le scelte del turismo sono più competitive, quindi bisogna pensare a presenze e attività sulle fiere dei vari cluster. Lo pensano anche molti degli operatori con cui ho parlato in questi mesi”.
Sull’Expo Radaelli aggiunge: “Entriamo in un fase particolarmente delicata per attirare i turisti europei, per Paesi lontani come Cina, India, Stati Uniti stiamo agendo ormai da lungo periodo con i tour operator ma cerchiamo di spingere ancora. I prossimi mesi saranno cruciali per l’obiettivo dei 20 milioni di arrivi”.
L’ultimo passaggio, Radaelli lo dedica alla discussione sulle limitate risorse economiche dell’Enit rispetto agli altri enti del turismo stranieri: “In attesa della revisione del titolo V, l’ipotesi su cui sta lavorando in prima persona anche il ministro è di avere una condivisione dei fondi con le regioni, gestiti da Enit in modo trasparente e tale da permettere una presentazione dell’Italia all’estero come un unicum”.