Super green pass, tutte le perplessità del settore alberghiero

Ambasciatori Palace

Dopo l’approvazione del Super green pass, non accennano a diminuire le preoccupazione del settore alberghiero per l’impatto che il nuovo certificato avrà sulla vacanze natalizie. Se – riconoscono le associazioni – è positivo che comunque il legislatore abbia riconosciuto l’albergo come un luogo presidiato e quindi a basso rischio, con l’introduzione del Green pass base si determinano “alcune complessità che speriamo siano chiarite e superate al più presto”.

A dirlo è Maria Carmela Colaiacovo, presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi, che sottolinea per prima cosa il tema dei bambini. “C’è il timore che l’apertura della campagna vaccinale per i ragazzi dai 5 agli 11 anni possa comportare, anche per loro, l’applicazione in automatico dell’obbligo di Green pass”. Con la conseguenza che, con le festività natalizie, “le famiglie che vogliono trascorrere qualche giorno di vacanza potrebbero trovarsi con la difficoltà, per i bambini più piccoli, di dover affrontare un tampone ogni 2 giorni”.

Diverso il punto per Asshotel-Confesercenti. Sarebbe ora opportuna “una revisione del rigido sistema dei protocolli di somministrazione, concepito nel maggio 2020, quando non c’era ancora né vaccino né certificazione verde”, dice Nicola Scolamacchia, vice presidente vicario di Assohotel. “Con tutti gli ospiti muniti di Green pass, mascherina quando si è in piedi davanti al buffet, procedura di sanificazione delle mani con gel (presente al buffet) e distanziamento, è ora di tornare alla modalità self service abolendo il buffet servito”.