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Tahiti investe sull’Italia: e gli arrivi tornano a crescereERT

Da sinistra, Mia Hezi, PR Manager Italy, Micol Gioletta, ufficio stampa Tahiti Tourisme, Valentina Soggiu di Air Tahiti Nui e Gabriele Cavallotti, account manager Tahiti Tourisme

Gli italiani riscoprono Tahiti. Dopo sette anni di cali – dovuti in larghissima parte alla crisi generalizzata – gli arrivi dei nostri connazionali in Polinesia Francese registrano nel 2015 una crescita dll’1,3%, toccando le 7.993 unità. “Si tratta di segnali incoraggianti” commenta Gabriele Cavallotti, account manager Tahiti Tourisme. “Il flusso dall’Italia è costituito soprattutto dai viaggi di nozze, che da soli rappresentano il 90, 91% del totale. E poi, anche se i numeri non sembrano grandissimi, quello italiano è il quinto mercato per la Polinesia Francese. Prima di noi ci sono gli americani, poi i francesi e a pari merito giapponesi e australiani”.

Proprio per incrementare i numeri, Tahiti Tourisme ha lanciato una nuova campagna promozionale, “Embraced by Mana”, volta a far scoprire gli aspetti meno conosciuti delle isole – culturali soprattutto – e le possibili esperienze da vivere. Proprio per questo, Tahiti Tourisme sta concentrando le proprie attenzioni e le proprie attività sul fondamentale segmento honeymooners – con partecipazione a fiere specializzate -, su quello degli avventurosi, in particolare i divers e gli appassionati di nautica, e infine gli amanti del lusso.

L’attività dell’Ente del Turismo è supportata dalla compagnia di bandiera Air Tahiti Nui, con azioni mirate sul mercato italiano. “E’ partita un’importante promozione che prevede uno sconto del 25% sul secondo biglietto acquistato” racconta Valentina Soggiu di Air Tahiti Nui. “Per usufruirne, basta acquistare i passaggi aerei entro il 30 aprile”.

Infine, a proposito di voli, Air Tahiti Nui ha da poco attivato il collegamento Tokyo- Papeete: “Un’ottima occasione anche per i tour operator di proporre ai viaggiatori non solo i classici combinati Stati Uniti-Polinesia, ma anche viaggi più originali che uniscono il Giappone, ora così di moda, e le spettacolari isole polinesiane” conclude Cavallotti.