Tornano i visti per i viaggi in Europa di americani e canadesi? Il rischio di un futuro inasprimento della disciplina sussiste per mancanza di reciprocità di trattamento. Infatti, sebbene tutti i cittadini canadesi e statunitensi possano entrare liberamente nei 28 Paesi dell’Unione, gli USA mantengono l’obbligo del visto per i cittadini di Bulgaria, Cipro, Romania e Polonia, ai quali non riconoscono il cosiddetto programma di ‘visa waiver’, che permette a un visitatore di restare negli USA fino a 3 mesi per turismo o affari senza richiedere il visto. Il Canada invece continua a imporre il medesimo obbligo per chi viene da Repubblica Ceca, Bulgaria e Romania. Il fatto è stato segnalato alla Commissione dell’Unione Europea dai Paesi “discriminati” e, secondo le regole UE, trascorsi 24 mesi dalla notifica di non reciprocità la Commissione è ostata bbligata a esprimersi in relazione a una possibile sospensione dell’esenzione dei visti. Al momento, come riferisce il portale Euronews.it, la Commissione ha adottato una posizione cauta, limitandosi a invitare il Parlamento europeo e il Consiglio ad avviare con urgenza una discussione sul tema, prendendo unauna posizione sul da farsi entro il 12 luglio 2016.
“Giustamente – sottolinea Dimitris Avramopoulos, commissario UE agli Affari interni – i cittadini UE si aspettano di viaggiare senza visto in ogni Paese i cui cittadini possono entrare senza visto nell’area Schengen”. La Commissione ricorda però anche che è necessario tenere in considerazione le conseguenze di una possibile sospensione per le relazioni esterne degli Stati membri dell’Ue. E in questo caso, misure restrittive dettate seppur dall’esigenza di equità ed equilibrio potrebbe avere conseguenze piuttosto negative. Non solo sulle relazioni internazionali, ma anche sul turismo e i viaggi verso il Vecchio Continente. Per non parlare dei danni economici alle compagnie aeree. E a risultare penalizzati sarebbero soprattutto quei Paesi che contano molto sugli arrivi turistici dal nord America. Come l’Italia, per esempio. Chissà se la bilancia penderà all’interno o all’esterno dell’Unione. Probabilmente resterà in precario equilibrio.