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Turchia: nel 2015 in diminuzione arrivi ed entrate del turismoERT

Istanbul, Turchia.

Il 2015 si sta rivelando un anno di crisi per il turismo in Turchia. La colpa è principalmente dai timori causati dai recenti attentati e dagli allarmi sulla sicurezza dopo l’esplosione del conflitto con l’Isis. Ma anche la crisi economica ha avuto il suo peso. Come riferisce AnsaMED, secondo i dati del governo il numero degli stranieri giunti nei primi sei mesi del 2015 in Turchia è sceso del 2,25% rispetto al 2014, poco sotto quota 15 milioni. Ancora più netto è stato il calo delle entrate: per l’Istituto nazionale di statistica da marzo a giugno il settore è sceso del 13,8%. E la contrazione si sta accentuando: la situazione è tanto allarmante da aver spinto il governo turco a posticipare dal 14 al 28 settembre la riapertura delle scuole, lasciando le famiglie in vacanza nei giorni della festa islamica del sacrificio.

Gli arrivi dall’Italia sono precipitati, con un calo nei primi 6 mesi dell’anno di quasi il 20% e a pesare sul turismo turco è anche la svalutazione subita dal rublo, che solo nei primi 7 mesi dell’anno ha impedito a oltre mezzo milione di russi di fare le consuete vacanze sul Mar mediterraneo. Tra le note positive c’è invece Istanbul, con un aumento dell’8,3% tra gennaio e luglio. E a dare una boccata d’ossigeno sono gli arrivi degli iraniani, in potenziale ulteriore crescita dopo l’accordo sul nucleare e la distensione delle relazioni diplomatiche. Crescita a due cifre anche per il mercato cinese, con un boom del 61%, anche se i numeri sono ancora piccoli, con un totale di 144mila arrivi.