Turismo, abbassare l’Iva dal 22 al 10%, come Francia e Spagna

In Italia l'Iva è al 22%. In Spagna e in Francia, per il turismo, tra l'8 e il 10%

“Per il turismo in Italia serve una politica industriale organizzata e omogenea”. E un ridimensionamento dell’Iva dal 22 al 10%, come già fatto da Francia e Spagna. Sono stati questi i punti salienti di Andrea Gnassi, sindaco di Rimini, intervenuto al Forum sull’Economia organizzato da Confcommercio a Villa d’Este di Cernobbio. “Dobbiamo fare un passo indietro per poi farne dieci avanti e cioè abbandonare la tentazione del campanilismo turistico, scegliendo invece una politica di area vasta e di sistemi che al loro interno integrino territori con confini amministrativi anche diversi”. L’opportunità per ripensare tutto il sistema, organizzandolo come mai prima, è legata all’erogazione di 40 miliardi di fondi europei. Secondo il primo cittadino, “Parcellizzarli come è stato fatto dal 2006-2013, per spalmarli su un’infinità di progetti con importi medi da 150mila euro, sarebbe un errore fatale” e questo perché al settore servono innanzitutto infrastrutture strategiche e rigenerazione urbana dei territori. Il tutto, ovviamente, senza dimenticare la necessità di essere competitivi. “Oltre alle agevolazioni per gli albergatori che investono nell’ammodernamento e nell’innovazione delle loro strutture, è indispensabile armonizzare l’Iva per il settore turistico: in Italia è al 22%, mentre in Francia e Spagna è tra l’8 e 10%”.