Turismo, effetto quarta ondata: due milioni e mezzo di disdette

Oltre due milioni e mezzo di italiani hanno disdetto le prenotazioni già effettuate per le prossime vacanze natalizie. Secondo un’indagine di Confturismo-Confcommercio-Swg l’allarme Covid degli ultimi giorni ha frenato il boom di un mese fa, quando 35 milioni di italiani erano pronti a partire per le vacanze tra il ponte dell’Immacolata, Natale e Capodanno (10 milioni per il “ponte” dell’Immacolata, 12 per Natale e 13 a Capodanno).

“Prevale l’incertezza, non la paura, e per questo servono indicazioni chiare e immediate delle Autorità competenti sulle eventuali regole da adottare per affrontare in sicurezza le prossime festività; soprattutto per il popolo dei vaccinati, il più propenso e pronto a partire”, ha detto commentando i risultati il presidente di Confturismo-Confcommercio Luca Patanè.

montagna

Per il settore – è la stima – potrebbero arrivare perdite fino a 10 miliardi da qui a Natale, dopo i 100 che il Covid ha bruciatonel 2020. La “gelata” di questi giorni sulle prenotazioni arriva dopo una stagione estiva di grande ripresa, che non solo ha segnato un 30% in più di presenze sul 2020, ma nelle località di mare ha battuto le presenze del 2019. In autunno si erano riprese anche le città d’arte, mentre adesso sembrava essere arrivato il turno della montagna, dopo la chiusura dell’inverno scorso.

Una stagione preparata con molta cura da mesi, con i decreti del governo che hanno erogato oltre 700 milioni alle località sciistiche, i protocolli firmati con Anef e Fisi per garantire la sicurezza e adesso la trattativa con il ministero della Salute, per garantire che gli impianti di risalita rimangano aperti anche con le Regioni gialle, o arancioni. “La montagna sta registrando il tutto esaurito – ha assicurato il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca – Con gli italiani che rimangono in Italia, ci aspettiamo vacanze di Natale sulla falsariga di quelle di agosto”.

Simile invece anche l’opinione dei tour operator: “Le nostre città d’arte viaggiano ancora con perdite di oltre il 60% rispetto al 2019 – ha aggiunto Franco Gattinoni, presidente della Federazione Turismo Organizzato – Le persistenti chiusure delle mete extra Ue non aiutano a rafforzare l’incoming dai mercati più ricchi e più interessanti ai nostri tesori storici e artistici».