Il turismo in Italia: il 28% delle notti prenotato sulle Ota, 1 su 2 su Booking

Uno studio di Booking.com effettuato in collaborazione con Oxford Economics presentato ieri a Roma ha fatto il punto sul ruolo della Ota (online travel agency) in Italia.

Tra i dati principali emerge che le piattaforme della Ota hanno generato nel 2015 in Italia circa 13 milioni di notti in più rispetto a quelle prenotate tramite canali tradizionali. Questo incremento permette di stimare in circa 2.3 miliardi di euro il giro di affari aggiuntivo dell’indotto.

Lo studio ha inoltre calcolato che le piattaforme OTA orientano circa il 35% dei viaggi e circa il 28% delle notti in Italia. Il 14% dei pernotti complessivi nel nostro paese è attribuibile a viaggiatori che hanno consultato o prenotato direttamente tramite Booking.com.

I vantaggi che gli italiani ottengono dalle Ota sono riconducibili in gran parte a una riduzione delle tariffe per gli utenti di circa il 9,5% per le spese di soggiorno giornaliere (ADR – Average Daily Rate), più alta per gli alberghi indipendenti (circa il 10%) e che arriva al 7% per le catene.

Le Ota hanno grande appeal anche per gli stranieri che arrivano in Italia che in questo modo superano le barriere linguistiche: le notti attribuibili agli stranieri nel 2015 sono infatti oltre 11 milioni

Andrea D’Amico, Regional Director di Booking.com ha commentato: “L’Italia rappresenta da sempre per Booking.com un mercato molto importante e la ricerca di oggi mostra che i valori registrati nel nostro Paese sono più alti rispetto alla media europea, in termini di maggior numero di notti e riduzione del costo medio del pernottamento”.

David Goodger, responsabile del Dipartimento Turismo dell’Oxford Economics ha aggiunto: “Abbiamo registrato anche una riduzione delle tariffe per le prenotazioni con metodi tradizionali, un elemento che denota come la concorrenza generata dalle vendite online contribuisca a portare benefici a tutti i consumatori”. Lo studio ha infatti evidenziato che la riduzione media delle tariffe si attesta in circa il 6% per le prenotazioni nel comparto non OTA e del 15% per quelle effettuate tramite piattaforme online.