Turismo LGBT: valore per l’Expo

Il turismo gay si stima valga 2,7 miliardi per il settore in Italia.

Un turismo di big spender, di alto livello culturale e professionale e di viaggiatori frequenti. Questo il profilo del turista contrassegnato con la sigla LGBT, ovvero gay and lesbian, che promette di essere protagonista anche per l’Expo Milano 2015. “Se si stimano 20 milioni di visitatori per la manifestazione milanese l’anno prossimo noi ci aspettiamo circa due milioni di gay a Milano, visto che, secondo molti fonti, tra cui l’Oms, circa il 10% della popolazione è omosessuale” commenta Alessio Virgili, creatore di Quiiky, tour operator specializzato in  viaggi gay del gruppo Sonders & Beach, ma anche ambasciatore Iglta in Italia nonché amministratore delegato di Expo Turismo Gay, tenutosi durante la fiera No Frills di Bergamo. “Se c’è una città internazionale e con stile in Italia, quella è Milano, che proporrà un evento globale, che interessa molto ai trend setter di tutto il mondo, tra cui vi sono inevitabilmente anche molti gay – dice Virgili -. Che, però, non si accontentano dell’ospitalità tradizionale, ma ne vogliono una attenta alle loro esigenze”. Proprio per questo Explora, la società di promo-commercializzazione di Expo, ha lanciato il Club gay friendly accomodation: “uno strumento innovativo e fortemente competitivo – spiega il direttore di Explora Josep Ejarque – che punta alla evidenziazione di operatori gay friendly e, naturalmente, all’aumento della loro visibilità sul mercato”.

Un mercato, quello LGBT, stimato in 25 milioni di persone negli Stati Uniti, per un valore di 65 miliardi per il mondo dei viaggi, di 22,6 milioni in Europa, per una spesa tra i 48 e i 52 miliardi di euro, e di circa 3/4 milioni di persone in Italia, per un giro d’affari che sfiora i 2,7 miliardi di euro.  Viaggiatori questi che spendono di media il 38% in più del mondo etero, che viaggia più spesso, il 56% contro il 45% del resto della popolazione, e che, preferibilmente, preferiscono vacanze lungo raggio, anche se non disdegnano frequenti weekend fuori porta, all’insegna del miglior clima, ma anche della buona cucina e del benessere.

Interessante anche le destinazioni preferite. Che sono Mykonos, per il 32% degli intervistati da un sondaggio Gfk Eurisko, Barcellona, la 15%, Ibiza al 13, la Spagna in generale all’11%, seguita da un’altra località iberica, Sitges, al 10%, dalla Grecia al 9%, da Gran Canaria, all’8, e da una serie di città tra cui anche l’italiana Torre del lago, insieme a icone gay come Londra, San Francisco e Berlino. Gallipoli e Roma le altre località considerate gay friendly dal sondaggio. Quindi al mondo dell’ospitalità italiana si richiede uno sforzo, perché il grande potenziale di domanda LGBT per l’Expo non sparisca; “i turisti Lgbt non solo non verranno letti separati e risatine quando si presentano in hotel, ma si aspettano una serie di posti dove saranno i benvenuti”. E quale miglior città se non Milano nell’anno dell’Expo per far questo?